Il pari di calcio e corsa con la Spagna, nella splendida cornice di Udine, contagia l'ambiente azzurro. Toccare con "mano" la forza della Nazionale aiuta a convincersi sulla bontà del progetto. C'è un clima di fiducia, il campo conferma le parole di Conte e del gruppo, il lavoro in ottica Europeo è ottimo. Il Ct sottolinea spesso il termine "squadra", è nell'insieme, nell'unione d'intenti che l'Italia trova il suo punto massimo, mancano fuoriclasse in senso assoluto, ma l'amalgama tra buoni giocatori può sopperire a carenze indivuali. Nell'estrarre il massimo dal materiale a disposizione Conte è il migliore, la Juventus insegna. 

Il confronto di Monaco concede un'ulteriore occasione per marcare il territorio, mostrare ai campioni del mondo l'orgoglio italiano. In Baviera, non una partita facile, perché se è vero che la Germania da sempre soffre l'impostazione azzurra, l'intelligenza tattica del bel paese, è vero altrettanto che i teutonici intravedono nella partita di questa sera la propizia opportunità per cancellare la debacle inglese. Amichevole quindi, ma solo sulla carta. 

Dal ritiro azzurro, filtrano notizie importanti. Conte - supportato dalle risposte dello scorso match - conferma il tessuto iniziale, schieramento quindi riproposto anche in Germania, con un 3-4-3 camaleontico, in cui più interpreti possono ricoprire più ruoli. Cambia qualche effettivo nell'undici iniziale, l'ex guida bianconera non perde di vista il reale obiettivo, sciogliere gli ultimi nodi in ottica Europeo. Nella linea a tre - priva ancora di Chiellini e Barzagli - retta da Bonucci, spazio a Darmian, confermato, e Acerbi. Il centrale del Sassuolo è in lizza per la rassegna francese, l'impressione è che si giochi la maglia con Astori. 

In mediana, pesante conferma per Thiago Motta. La doppia apparizione a stretto giro di ruota innalza la candidatura del metronomo parigino, con Jorginho nuovamente in panchina. Montolivo rileva Parolo, per un centrocampo di palleggio e tecnica, meno propensione all'offesa. Il recupero di Giaccherini, dopo i problemi dei giorni scorsi, consente a Conte di affidarsi sull'esterno a due giocatori di sacrificio e impatto, come il "felsineo" e Florenzi. 

Rivoluzione d'attacco. Cambia, in toto, il comparto, con Zaza unica punta, ai lati del neroverde Insigne e Bernardeschi. La presenza di Zaza comporta un'evoluzione a livello di manovra, Italia pronta all'uno-due palla a terra, rapidità e scambi nello stretto. Insigne, determinante con la Spagna, vuol strappare un posto nella batteria titolare in vista dell'estate, Bernardeschi, alla prima, si gioca molto. 

4-2-3-1 per Loew. Neuer si ferma - problemi di stomaco - tra i pali ter Stegen. Hummels - non al meglio - è l'indiziato principale per guidare la linea a quattro tedesca, con Mustafi a completare il pacchetto centrale. Pesa l'assenza di Boateng. Hector e Rudy in corsia, mediana di qualità con Khedira e Kross. Sulla trequarti, la Germania si affida all'estro di Ozil e alla forza di Muller e Schurrle, Gotze, pronto a lasciare il Bayern, è il falso nove. Candidature da non sottovalutare quelle di Draxler, Reus e Bellarabi.