Dopo l'ottima prova di giovedì in quel di Udine, l'Italia di Antonio Conte è pronta per il secondo test attitudinale in vista dei prossimi Europei di Francia. A Coverciano, l'ex tecnico della Juventus continua a lavorare verso l'ostica trasferta tedesca: a Monaco gli azzurri cercano conferme e, senza paura, affronteranno i panzer nell'intento di ottenere il secondo risultato utile consecutivo, sebbene si tratti soltanto di amichevoli.
"Vogliamo andare a Monaco per vincere, vogliamo dimostrare a noi e alla gente che, se siamo concentrati, siamo forti. Considero la partita con la Germania una piccola rivincita rispetto alla partita con il Bayern Monaco perché, anche se non ho giocato, ho sofferto". Queste le parole di Simone Zaza in conferenza stampa, dove l'attaccante bianconero ha dichiarato di vedere la sfida dell'Allianz Arena anche come un'occasione per riscattare la fresca eliminazione Champions. Inoltre, riguardo il rapporto con Conte, ha così proseguito, prima di lasciare la parola ad Emanuele Giaccherini: "Conte non mi ha mai dato certezze sulla mia convocazione o sul mio impiego in Nazionale, ma per quel poco che lo conosco preferirebbe che i suoi giocatori giocassero di più nel club di appartenenza. Io ho fatto una scelta personale, pensavo di poter dare qualcosa alla mia squadra e ho deciso di restare".
Diverso invece l'approccio dell'esterno del Bologna, che ha parlato anche della forte contusione al piede rimediata nella sfida contro la Spagna: "Ho avuto un po’ di paura perché dopo la partita il piede mi si era gonfiato. Il giorno dopo ho fatto gli accertamenti e non è risultato nulla di grave, quindi sono a disposizione". Anche per lui, successivamente, un commento sul rapporto con Antonio Conte: "Mi ha voluto alla Juventus e, da quando è arrivato in Nazionale, mi ha sempre dato segnali importanti. L’anno scorso sono stato a lungo fuori per colpa di un infortunio, quest’anno invece sto giocando tanto e questo a livello fisico mi dà una continuità importante per poter stare bene a fine maggio". Tuttavia Giaccherini non dimentica di riconoscere i meriti della sua rinascita tecnica e fisica al suo tecnico Roberto Donadoni: "Se sono qui lo devo anche a lui, a Delio Rossi e ai miei compagni". Infine, sullo spirito visto in questi giorni in nazionale: "Qui siamo tutti importanti e nessuno è indispensabile. Non abbiamo Messi o Cristiano Ronaldo, ma abbiamo grandi giocatori che possono esaltare le loro caratteristiche se giochiamo da squadra”.