Un Brasile disattento sciupa il doppio vantaggio e si fa raggiungere dall'Uruguay dell'esperto Tabarez, sprecando così una ghiotta occasione per superare la seleccion nella classifica del girone sudamericano di qualificazione per Russia 2018. I verdeoro, avanti di due reti grazie a Costa ed Augusto, si fanno rimontare da Cavani e Suarez, portandosi ad 8 punti ed ancora a due lunghezze dai rispettivi avversari.

Padroni di casa che scendono in campo con il 4-2-3-1, in cui spicca la stellina Neymar sostenuta dalla foltissima e tecnica trequarti formata da Willian, Augusto e Cost. Più equilibrato, invece, il 4-4-2 ospite, modulo capace di sfruttare ottimamente le caratteristiche dei talenti Cavani e Suarez. Gara subito in discesa per i padroni di casa, quando Douglas Costa non può che appoggiare in rete un delicato assist di Willian, con Coates stranamente immobile. Minuto due, Brasile dunque già in vantaggio. Il primo gol anima l'Arena Pernambuco, che spinge calorosamente i propri beniamini conscia del prezioso vantaggio. Tale gioioso e rumoroso motore propulsore porta il Brasile vicino al raddoppio con Neymar, che al 10' calcia concludendo però sull'esterno della rete. L'asso blaugrana è l'assoluto protagonista di una gara a fortissime tinte verdeoro me, tredici minuti dopo, sfiora ancora la propria marcatura personale impegnando Muslera dopo aver pennellato un bel diagonale da posizione laterale. I vani tentativi del dieci sono però solo il preludio ad un gol che, puntuale, giunge al 27', con Renato Augusto che sfrutta l'errato disimpegno di Pereira mettendo a sedere Muslera e concludendo ottimamente in rete. Che gol, per il fantasista del Gouan. Gara finita, macché: l'Uruguay, dopo aver preso mazzate per una buona mezz'ora, finalmente si sveglia facendolo nel migliore dei modi. Al minuto trentatre, infatti, alla prima vera occasione celeste, un preciso colpo di testa di Sanchez serve l'ottimo Cavani il quale, appostato ottimamente, non può che battere un incolpevole Alisson. L'ultima fase di tempo vede ancora grandi battaglie in mezzo al campo, con le due compagini pericolose una volta per parte: al 40' ancora guizzante Neymar che impegna Muslera in una goffa ma decisiva smanacciata, due minuti dopo è invece Cavani a colpire di testa non inquadrando però la porta.

La seconda frazione di gioco vede un Uruguay subito pericoloso due minuti dopo il fischio di Pitana, quando Carlos Sanchez sgancia una mina dalla distanza disinnescata solo dal pronto intervento di Luis che devia in corner. Pericolosi, dunque, gli uruguayani, che riescono subito a raddrizzare la gara al 49', quando el Pistolero Suarez lascia partire una bordata soltanto leggermente deviata da Alisson, zittendo lo stadio e sottolinenando ancora una volta le gravi pecche difensive di cui gode David Luiz. Che gol dunque, per il bomber del Barça, al suo ritorno in nazionale dopo un lungo digiuno di match. Il 2-2 spegne di fatto la gara, con il Brasile che adotta un atteggiamento più difensivo ed un Uruguay che attende paziente e pronto a colpire, letale come un cobra. Soltanto al 74', infatti, si registra un'altra azione degna di nota, quando il Matador Cavani controlla senza riuscire ad impattare in maniera decisiva. L'ultimo quarto di gara vede gli ospiti più pimpanti e pericolosi ancora una volta al minuto ottantadue, quando un'attenta difesa verdeoro spazza l'insidioso passaggio di Suarez in direzione del neo-etrato Stuani. I brasiliani rischiano il clamoroso 2-3 all'87', quando uno scellerato Luiz libera Suarez che, a tu per tu con Alisson, vede respinto il proprio tiro a botta sicura da una provvidenziale parata del giovane portiere di casa. Che miracolo, per il baby fenomeno dei pali. Due minuti dopo è invece Neymar, l'unico a combattere dei suoi, a sfiorare la rete, con una punizione che si spegne sul fondo. E' l'ultima azione della gara, che termina sul 2-2 con un punto per parte.

Un Brasile a due facce: bello e pimpante nel primo tempo, spento ed a tratti disastroso nel secondo. I verdeoro, infatti, sono apparsi spesso confusi, poco attenti e di sicuro privi di quel tocco che di soito contraddistingue il gioco di tale nazionale. Forse i campioni non sono più come quelli di un tempo, ma schierare Coutinho così tardi ed in una gara tanto importante non è stata molto probabilmente una scelta azzeccata. Bocciato senza possibilità di ulteriori appelli, invece, David Luiz. Buona prova dell'Uruguay, caoace di rimontare il doppio svantaggio e rischiando addirittura il clamoroso 2-3. Migliore in campo per i padroni di casa, Neymar. Per gli ospiti in evidenza Suarez

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Antonio Abate
Studio Filologia Moderna a Salerno. Sogno di diventare un giornalista e/o un telecronista sportivo. Direttore Generale di Vavel Italia nonché socio fondatore di TAGS Soc. Coop. Vorace lettore.