A Udine, la prima fermata azzurra. Al cospetto della Spagna, Conte chiede ai suoi quantomeno una prova di carattere. Le defezioni di peso ribaltano l'undici azzurro e offrono al Ct l'occasione per valutare alcuni giocatori oggi non certi della presenza nella lista di Francia. Qualche nodo da sciogliere, alternative di lusso all'undici titolare. Prova che può aggiornare il disavanzo dalle principali nazionali del vecchio continente e forgiare un gruppo da tempo lontano. 

Le sedute d'allenamento indirizzano verso una linea a tre. Senza Barzagli - piccolo problema fisico e ritorno a Torino - con Rugani a disposizione, Conte vara una difesa in stile Juventus. Modulo di gioco che l'allenatore conosce alla perfezione, che permette, con il sacrificio degli esterni, di non patire eccessivamente in fase di ripiegamento. L'idea è chiara, pallino alla roja, corsa e ripartenza. Doti ben sottolineate da Del Bosque in conferenza. Vicente non si fida, l'Italia, di certo inferiore a questa Spagna, resta scorbutica. 

Fuori causa, per questa sera, anche Chiellini, dei pilastri bianconeri resta Bonucci, al centro, perno che deve supportare due compagni inediti, Acerbi e Darmian. In fase di non possesso, l'esterno dello United si accentra, stringendo verso il compagno di reparto, con Florenzi, abile a coprire l'intera corsia, pronto ad abbassarsi. In fase di spinta, invece, Darmian ha il compito di allargare il campo, proponendosi sull'esterno. Le alternative, per una linea più naturale, portano a Ranocchia e Astori. Per i due possibile spazio nella ripresa, in ballo una maglia per l'Europeo. 

In mediana pesa l'assenza di Verratti. Un mese ai box, per sconfiggere il fastidio all'adduttore e recuperare la miglior forma in vista dell'estate. Con Pirlo e De Rossi al passo d'addio, la Nazionale è nei piedi dell'artista parigino, ma occorre scegliere il secondo regista azzurro. T.Motta ha esperienza e classe per gestire la squadra, carisma per prendere palla e pilotare i compagni. Tocca a lui, dal primo minuto, con Jorginho che insegue la prima in nazionale. Al fianco di Motta un incursore, Parolo. Out Marchisio per infortunio. 

Detto di Florenzi, sul lato opposto, un giocatore con le medesime caratteristiche, Giaccherini. Stantuffo di sacrificio e qualità, elemento d'equilibrio, punto d'unione tra presente e passato. 

La fase offensiva è a tre interpreti. Candreva sul lato sinistro, Eder sul lato destro, Pellé perno di mezzo, 9 di razza, fisico prestante, attaccante che può far salire la squadra, consentendo di recuperare fiato. La duttilità degli interpreti consente di "alterare" senza problemi lo schieramento, con un passaggio repentino al 3-5-2 (Candreva sulla linea mediana) o al 4-3-3/4-4-2 (Florenzi sulla linea di difesa). 

Del Bosque intende proporre una Spagna di primo piano. Manca il centravanti titolare Diego Costa - Aduriz il sostituto - a centrocampo non sono a disposizione Busquets e il mago Iniesta. Casillas è il numero uno - importante la difesa del tecnico alla vigilia - con Ramos e Piqué al centro. Juanfran e Azpilicueta esterni bassi. San José, mediano dell'Athletic, è il riferimento davanti alla retroguardia, con Fabregas e Alcantara a distillare qualità. A supporto di Aduriz, Mata e Morata.