120 minuti, senza reti. L'atto secondo si chiude a reti bianche, ricalcando le sensazioni del primo confronto. L'Atletico, sospinto dalla meravigliosa cornice del Calderon, non sfonda, sbatte sull'intelligenza di Cocu, sulla consistenza del PSV, la qualificazione ai quarti è appesa al filo della sorte. Undici metri di speranze e timori, il nastro si riavvolge e riporta il Cholo 12 mesi più indietro. Champions, anche allora, di fronte il Bayer.
L'esito è il medesimo, Juanfran porta l'Atletico ai quarti, sprigiona la sua gioia, mentre Simeone stringe i pugni, alza le braccia al cielo e corre, corre, a perdifiato, una liberazione, un urlo che afferma la forza dei biancorossi, che rinnova la tradizione europea dell'Atletico, di recente nell'elite del Vecchio continente.
Tutto cambia, nulla cambia, perché la forza del Madrid, sponda Atletico, siede in panchina. Simeone è l'architetto di un gruppo che trascende i singoli, che si rafforza nel cambiamento, chi arriva assorbe il cuore del Cholo, chi arriva respira aria di guerra.
"Sono felice per la qualificazione ai quarti. Dietro il rigore vincente di Juanfran c'è il duro lavoro di tante persone ed è un vero piacere per noi essere approdati ai quarti. Continueremo a lottare per andare avanti, ma non sottovalutiamo questo traguardo perché sappiamo cosa significa arrivare tra le prime otto.
Non manca un'analisi tattica della gara, Simeone commenta le scelte d'avvio, con due esterni rapidi e un falso nove come Griezmann, prima della virata nella ripresa con l'assalto guidato da un Torres a tratti ispirato. Mosse senza esito, di fronte un PSV ordinato, disciplinato. Supplementari, poi rigori, infine un'esplosione. Avanza l'Atletico, con merito. Parola del Cholo.
Ho deciso di rischiare il 4-3-3 per provare a vincere la partita. Non ci siamo allenati per i rigori, non avrebbe avuto senso. [Il mio assistente] Germán Burgos ha scelto chi mandare sul dischetto contro il Bayer Leverkusen lo scorso anno e lo ha fatto anche stasera. Devo fargli i complimenti. L'anno scorso è stata dura, così come stasera, non è mai facile in queste situazioni. E' come una partita a scacchi.
Loro sono una squadra competitiva e molto dura da affrontare. Voglio sottolineare ancora una volta quanto siamo felici di aver chiuso la partita con così tanti giovani in campo. Voglio anche fare i complimenti ai tifosi per aver creato un'atmosfera straordinaria. Non smetteremo mai di crederci.
E' stata una partita difficile. Volevamo arrivare alle spalle dei loro centrali con [Antoine] Griezmann e [Yannick] Carrasco. Quando ho pensato che fosse il momento di inserire [Fernando] Torres l'ho fatto. Poi ho mandato in campo [Matías] Kranevitter pr avere più stabilità a centrocampo. La prima squadra a sbagliare avrebbe perso, ma nessuna ha commesso errori e alla fine sono arrivati i rigori.
Lo 0-0 è sempre un risultato rischioso. Devo fare i complimenti anche ai nostri avversari, che hanno giocato con un 3-5-2 molto solido. Però nel doppio confronto noi abbiamo mostrato di avere più voglia di vincere".
Fonte dichiarazioni Uefa.com