Marco Verratti, il grande assente nella notte di festa del PSG. Ibra - ispirato da un Di Maria incontenibile - traccia un pallone perfetto che trova il suo tramonto naturale sul piattone dell'accorrente Rabiot, sostituto proprio del genietto azzurro. Dopo la paura - pari da grande attaccante di Diego Costa - l'1-2 che spegne il Chelsea e porta il Paris ai quarti. 

Il centrocampista osserva da fuori, dopo le contrastanti notizie della vigilia. Verratti cresce, sente il dolore "allentarsi", ma la condizione non è ancora delle migliori. La pubalgia è nemico "invisibile", subdolo, che torna a batter cassa con preoccupante continuità. Occorre sventare il problema senza affrettare i tempi, per evitare pericolose ricadute.

Nessun rischio, però, in ottica Europeo. La rassegna francese, oggi distante, non preoccupa Verratti, sicuro di poter reggere la mediana azzurra nell'impegno continentale. Giocatore da cui l'undici di Conte non può prescindere, per personalità e classe. 

"Ho provato fino all'ultimo a partecipare a questa partita ma poi abbiamo deciso con lo staff che non era il caso, visto che non ero al 100%"

"Programma di recupero studiato anche con i dottori dell'Italia? Mi sento spesso con i medici della Nazionale, non è niente di grave, sarò pronto presto"

L'attenzione si sposta, poi, sul cammino di Coppa. L'affermazione col Chelsea conferma la positiva evoluzione del gruppo, una crescita costante, la costruzione di una mentalità europea.

"Dobbiamo pensare partita dopo partita, abbiamo fatto due grandi gare con il Chelsea e vincere a Londra non era per niente facile. Questo passaggio del turno ci dà grandissima fiducia, adesso penseremo al campionato poi torneremo a concentrarci sulla Champions".

Tiene banco il futuro di Ibra. Lo svedese - contratto in scadenza al termine della stagione - non scioglie la prognosi, ma una permanenza a Parigi appare probabile. Mentre Cavani siede in panchina, corrucciato, Ibra resta al centro dell'attacco, anima della squadra, guida spirituale oltre il campo. Verratti - Ibrahimovic, binomio consolidato. Un anno ancora?

"Io penso che possa anche restare, ma dovete chiederlo a lui. Anche in questa gara di Londra ha dimostrato tutte le sue qualità, con un assist e con un gol. La società farà le sue valutazioni, lui farà le sue, ma per quel che mi riguarda spero rimanga qui il più a lungo possibile"

Fonte Premium Sport