La Champions League non poteva ripresentarsi agli appassionati di calcio internazionale in maniera migliore. Con una splendida sfida - ormai un classico, il terzo in tre anni - tra Paris Saint-Germain e Chelsea, disputatasi nella suggestiva cornice del Parco dei Principi. Alla fine a spuntarla sono stati gli uomini di Blanc, che ha fatto uscire dalla panchina un Edinson Cavani decisivo per la vittoria dei suoi. Ai Blues rimane il golletto di Mikel (disastroso per il resto della gara), la grande prova di Thibaut Courtois e le accelerazioni in contropiede dei vari Pedro, Hazard e Willian.
E' stato un match dal copione tattico atteso, anche se svoltosi con qualche variazione rispetto alle previsioni della vigilia. Il PSG ha mostrato di essere una squadra di palleggio, specialmente quando Zlatan Ibrahimovic è l'unico vero attaccante in campo, con Thiago Motta gran direttore d'orchestra ed eccezionale nel dettare i tempi del gioco con scambi sul breve con Marco Verratti e Blaise Matuidi. Grazie a una superiore qualità tecnica in mezzo al campo, i padroni di casa hanno avuto a lungo il controllo della gara, riuscendo anche ad allargare le maglie dello schieramento avversario grazie a Marquinhos e Maxwell, in costante proiezione offensiva a supporto di Lucas e Di Maria. Proprio Marquinhos, ripescato dopo il caso Aurier, ha fornito una prova di grande generosità sull'out destro, sovrapponendosi spesso al Fideo nel primo tempo e lasciando Thiago Silva e David Luiz a guardia del sempre pericoloso Diego Costa. Blanc ha accettato di giocarsela con un baricentro alto, puntando sulla velocità dei suoi centrali di difesa. Mossa per certi versi comprensibile, se si pensa che David Luiz è paradossalmente più efficace se sfidato in velocità piuttosto che a difesa schierata (grave il suo errore sul colpo di testa di Diego Costa, deviato sulla traversa da un reattivo Trapp). Fino all'ingresso di Cavani è mancata però ai parigini profondità in attacco, con Ibrahimovic a lungo fuori area, come è ormai sua abitudine consolidata, e pochi uomini a chiudere sugli arrembaggi dai lati contro Azpilicueta e Baba. L'ingresso in campo del Matador ha dato un'altra dimensione alla fase offensiva del PSG, subito in gol grazie a un assist delizioso di Di Maria per l'attaccante della Celeste, freddo nel battere Courtois da posizione defilata.
In mezzo al palleggio stordente della squadra francese, il Chelsea ha provato a rispondere con le armi che Hiddink aveva a disposizione. Costretto a rivoluzionare la difesa (fuori Zouma e Terry), il tecnico olandese ha schierato una sorta di 4-1-4-1, con Mikel davanti ai due centrali Ivanovic e Cahill, supportato da Fabregas in mediana, mentre ad Hazard e Willian (più sporadicamente a Pedro) è stato demandato il compito di far ripartire l'azione in velocità. Il piano partita ha funzionato solo in parte, e soprattutto solo per brevi spezzoni della sfida. Troppe poche le occasioni in cui Diego Costa è stato innescato dai vari trequartisti che gli giravano alle spalle, anche se l'attaccante ex Atletico Madrid è rimasto fino alla fine una spina nel fianco nella difesa parigina. E' stato poi Oscar, subentrato dalla panchina, ad avere una buona occasione sull'1-1, ma il Chelsea ha pagato l'errore di Ivanovic sul gol di Cavani e quello precedente di Mikel in occasione del calcio di punizione vincente di Ibrahimovic. I Blues non si sono arroccati volontariamente in difesa, ma l'effetto è stato comunque quello di vedersi schiacciati dal palleggio in velocità dei rivali, reso ancor più devastante nel finale dall'entrata in campo del Flaco Pastore. Se i londinesi sono ancora in corsa per la qualificazione (che si deciderà a Stamford Bridge tra tre settimane), lo devono soprattutto a Courtois. Il portiere belga è stato impeccabile sui tiri dalla distanza (in particolare su Lucas e Di Maria) e superlativo nelle uscite basse (decisivo su Maxwell e Matuidi), oltre ad aver evitato il 3-1 di Ibra nel recupero. A Londra andrà in scena una gara diversa, anche se è già possibile immaginare che sarà il PSG a mantenere a lungo il controllo del pallone, mentre il Chelsea proverà a far fruttare al meglio le occasioni che nasceranno da situazioni di palla recuperata.