La I-League è la massima competizione calcistica dell’India, fondata nel 2007 dall’All India Football Federation in sostituzione della precedente National Football League. La lega è composta da due serie: First Division, in cui militano 14 squadre e Second Division, con 21 partecipanti. Tutte le formazioni si sfidano in un girone all’italiana con promozioni e retrocessioni: le ultime due della First retrocedono nella lega inferiore, sostituendosi alle prime classificate della Second Division che ottengono, quindi, una promozione. Chi vince il campionato nella massima lega, inoltre, si qualifica per l’AFC Champions League, una sorta di Champions asiatica. Secondo alcune ricerche, il gioco del calcio è stato ben presente in India fin dal lontano XIX, quando esistevano già alcune società fondate nel 1880 che partecipavano alla Durand Cup, prima competizione sportiva nazionale. A partire dal 1941, poi, le varie istituzioni governative indiane si sfidavano durante il Santosh Trophy, torneo sostituito, trentasei anni dopo, dalla Federation Cup.

Il primo tentativo di organizzazione programmatica del calcio indiano, nonché il primo passo verso uno sviluppo del soccer da un piano strettamente locale ad uno nazionale, avvenne nel 1996, quando si delinea la prima National Football League: si trattava di due gironi all’italiana da sei squadre a gara unica, con le prime quattro ad affrontarsi, in match di andata e ritorno, nella Super League. Un’organizzazione macchinosa e già modificata l’anno successivo, quando le partecipanti alla NFL iniziarono a scontrarsi in un girone unico composto da dieci squadre e con gare di andata e ritorno. La Second Division invece, nata proprio nel 1997, prevedeva tre gironi da sei squadre, con le migliori due di ogni girone impegnate, a fine stagione, nel Promotion-Group Stage, per definire le uniche ad essere promosse. L’idea del girone all’italiana per la massima serie, a parte saltuari annate, ha rappresentato la forma definitiva ed ufficiale del NFL, che vivrà fino al 2006, quando verrà sostituito, come visto, dall’I-League.

Il campionato indiano, a differenza di altre realtà economicamente più favorevoli, vive di alti e bassi e di pochi fondi a disposizione e solo negli ultimi anni è riuscito ad attirare campioni di un certo spessore come Materazzi, Trezeguet o Del Piero. Nel 2013 inoltre, proprio per aumentare l’appeal della competizione, si organizza in India negli ultimi mesi dell’anno l’Indian Super League, un campionato formato da sette squadre che si affrontano in un girone all’italiana per decretare le quattro partecipanti ai playoff, che eleggeranno alla fine la vincente senza ulteriori promozioni o retrocessioni. L’ultima vincitrice di questo torneo sui generis è stato il Chennayin, allenata proprio da Marco Materazzi.