Chiusa la prima fase a gironi della Champions League (sorteggiati oggi gli ottavi di finale contro l'Arsenal) e archiviato il pareggio beffa del Camp Nou in Liga contro il Deportivo, il Barcellona di Luis Enrique è da poche ore in Giappone, dove tenterà l'assalto alla massima competizione mondiale per club organizzata dalla FIFA. Dopo qualche anno di passaggio ad Abu Dhabi e a Marrakesh, l'ex Coppa Intercontinentale torna a disputarsi nel paese del Sol Levante, con i bluagrana grandi favoriti del mini-torneo e il River Plate a rappresentare il Sudamerica come campione in carica della Copa Libertadores.
Si sono peraltro già disputati gli incontri preliminari di questo mondiale per Club edizione 2015. I nipponici del Sanfrecce hanno avuto la meglio nel playoff per i quarti di finale contro i neozelandesi di Auckland, per poi superare anche gli africani del Mazembe e giungere così tra le migliori quattro della competizione. Sarà dunque proprio la squadra giapponese di Hiroshima a sfidare in semifinale mercoledì il River Plate a Osaka, mentre il Barcellona è appena giunto in Oriente con il dubbio Neymar, infortunato e a rischio anche per la finalissima di domenica prossima. Prima di pensare all'ultimo atto della manifestazione, i blaugrana dovranno però concentrarsi sulla seconda semifinale, in programma giovedì a Yokohama contro i cinesi del Guangzhou Evergrande, fino a pochi mesi fa guidati dalla panchina dall'italiano Marcello Lippi.
Il Barça cerca dunque il tris dopo i trionfi del 2009 e del 2011 targati Pep Guardiola (sconfitti rispettivamente Estudiantes e Santos) per coronare un 2015 straordinario, già impreziosito dalle vittorie di Liga, Champions League, Supercoppa Europea e Copa del Rey, con la sola Supercoppa di Spagna sfuggita a Leo Messi e compagni. I catalani non avevano in realtà avuto in passato grandi occasioni per confrontarsi sul palcoscenico mondiale, avendo perso l'unica finale della vecchia Intercontinentale cui presero parte nel 1992 contro il San Paolo. Ora i tempi sono cambiati e le aspettative sono tutte per i campioni europei, favoritissimi e già acclamati dai tifosi neutrali in Giappone per il loro trio Messi-Suarez-Neymar. Il brasiliano è però in dubbio, anche se dalle parti di Barcellona assicurano che si farà di tutto per recuperarlo almeno per la finale, mentre il resto dell'undici titolare di Luis Enrique dovrebbe ricalcare quello che in Spagna chiamano l'once de gala, vale a dire la formazione base con Dani Alves e Jordi Alba esterni difensivi, Piquè e Mascherano difensori centrali, Iniesta e Rakitic in mezzo al campo con Busquets dietro il tridente delle meraviglie. Nella gara casalinga contro il Depor è stato Sandro a rilevare Neymar, anche se un'altra soluzione potrebbe essere rappresentata dal jolly Sergi Roberto, con Munir pronto a entrare a gara in corso. In porta dovrebbe giocare Ter Stegen, portiere di coppa, a scapito del cileno Claudio Bravo.
Tuttavia c'è da attendersi un minimo di turnover nella prima partita contro il Guangzhou Evergrande, sia perchè si tratterebbe poi di giocare la finale a 72 ore di distanza, sia perchè non tutti potrebbero aver smaltito i problemi di jet-leg derivanti dalla differenza di fuso orario. Tra la difesa del titolo in Liga (che riprenderà il 30 dicembre) e il mercato di gennaio, mai tanto atteso a Barcellona dopo il recente blocco delle ultime due sessioni da parte dell'Uefa, i catalani sono dunque attesi a un finale di 2015 particolarmente faticoso, che potrebbe però rivelarsi ancora una volta trionfale per il pallone d'oro in pectore Leo Messi e per i suoi straordinari compagni d'avventura.