L'Atletico Madrid si impone per 1-2 all'Estadio do Sport ottenendo, così, il primato del girone a discapito di un ottimo Benfica. Per i colchoneros reti di Saul e Vietto, Mitroglou il marcatore delle aquile lusitane. Portoghesi scesi in campo con un 4-2-3-1 offensivo, a cui fa da bilancia il più equilibrato 4-4-2 spagnolo. Il match parte con un buon ritmo: ospiti a pressare e padroni di casa portatori di palla, poche però le emozioni. Al 18' gol annullato a Godin per netto fuorigioco, quattro minuti dopo invece è Gabi ad impensierire Julio Cesar. Con il passare dei minuti aumenta la pressione ospite, naturale conseguenza del più elevato tasso tecnico e che porta, al 33', al vantaggio madridista: bell'azione dell'Atletico, passaggio preciso di Vietto e piazzato decisivo di Saul, il cui compito è molto facilitato dall'errato piazzamento della difesa portoghese. Primo tempo che si chiude senza ulteriori squilli e senza minuti di recupero.

Seconda frazione che inizia come se non fosse esistito intervallo, con Atletico in avanti nonostante il cambio di modulo del Benfica, passato al 4-4-2: al 55', infatti, l'ottimo Carrasco imbecca con un cross Vietto che anticipa il suo marcatore Jardel e supera Julio Cesar. Si fa dura per il Benfica, colpito praticamente ad inizio ripresa e probabilmente con la testa ancora negli spogliatoi. Sicuro del doppio vantaggio, l'Atletico smette di mordere gli avversari, proiettatisi in avanti per un disperato pareggio. Gli uomini di Rui Vitoria sono però imprecisi, fallendo a più riprese il passaggio decisivo per concludere positivamente a rete. Finalmente, dopo tanto sforzo, arriva l'agognato gol con Mitroglou, al minuto settantacinque. La conclusione vincente ridesta i padroni di casa, a cui basterebbe un gol per riprendersi il primato, che si proiettano in avanti senza però riuscire a segnare. La partita non regala più forti emozioni, terminando il suo normale decorso dopo 180 secondi ulteriori decretati dall'arbitro Hategan.

Prestazione maiuscola dell'Atletico, umile nel rinunciare al consueto modo di giocare offensivo per una disposizione più cauta, simbolo di maturità tattica e di esperienza. La creatura di Simeone non è più una sopresa e, grazie a mirati acquisti fatti nel mercato estivo, ha tutte le carte in regola per arrivare lontano in questa competizione. Onesta poi la prova del Benfica, uscito stremato da una prova difficile e comunque da lodare per la qualificazione. L'urna forse sarà poco benevola, ma continuare a sognare non costerebbe assolutamente nulla.