Non c'è più margine d'errore, ammesso che mai ce ne sia in Champions League. L'ultima giornata della fase a gironi è per tante squadre l'ultima spiaggia per raggiungere un obiettivo, primario o secondario che sia. Non fa eccezione il Siviglia, dato per sorpresa da molti alla vigilia della competizione, ma riscopertosi fragile e con tanti problemi, emersi nel corso della stagione. Unai Emery non è ancora riuscito a risolvere i tanti problemi della sua squadra e ci deve provare nella gara con la Juventus. In conferenza stampa ha parlato anche della situazione di classifica, spiegando come, in certe stagioni, battere Real o Barcellona significava arrivare nelle coppe.
Ma non è questo il caso, perchè i suoi in classifica non sono ben messi. E dopo quattro stagioni si può pensare alla fine di un ciclo? Secondo Emery ci vuole solo pazienza: "C'è chi cresce con la squadra e nella squadra, c'è chi la abbandona. Fa parte di un processo di crescita, e a volte necessita di tempo, nel calcio è difficile aspettare. Siamo al di sotto delle nostre possibilità, ma sono ottimista e siamo vicini alle posizioni che ci spettano. Abbiamo avuto anche molti infortuni". Anche la situazione in Champions però non sorride, perchè nonostante il girone fosse difficilissimo, come sottolinea lo stesso tecnico, si poteva fare di più dei tre punti raccolti con il Gladbach in casa alla prima giornata: "Non siamo stati all'altezza, ora ci giochiamo la qualificazione in Europa League e cercheremo di riconquistare la qualificazione in Champions. Vogliamo guadagnarcela contro una delle squadre migliori d'Europa".
Parole importanti dunque quelle del tecnico riguardo alla Juve: "Ha una difesa di livello mondiale - spiega - Barzagli è incredibile, ma anche gli altri due sono di altissima qualità". E una difesa così forte ha bisogno di essere scardinata, per questo è circolata la voce di un Siviglia schierato con le due punte, anche se Emery non si sbilancia e spiega come sia il rendimento di squadra a fare la differenza e come i suoi abbiano già giocato con due attaccanti. E potrebbero essere Llorente e Immobile, i due ex: "Conto su di loro, devono inserirsi meglio negli schemi ma lavorano per la squadra". Ci sarebbe anche Gameiro, che sta però attraversando un periodo complicato. Il suo allenatore però non colpevolizza ovviamente nessuno, chiedendo un rendimento migliore di squadra: "Abbiamo bisogno di combinazioni offensive più efficaci, in fase realizzativa e di rifinitura. Dobbiamo migliorare alcuni aspetti del nostro gioco. Poi ogni giocatore attraversa periodi".
Il tecnico si porta dietro il dubbio Banega, che sarà valutato dopo l'allenamento, e vuole l'aiuto del pubblico, anche se non è quello il segreto: "Siamo noi che dobbiamo concentrarci perchè scendiamo noi in campo. I tifosi vorranno una vittoria e sanno cosa possono trasmettere alla squadra in termini di motivazione". Anche una battuta sul futuro: "Allenare in Italia? Il futuro si scrive nel presente. So che domani allenerò il Siviglia...".