L'Arsenal aveva bisogno di un solo risultato per tenere in vita la speranza di qualificazione agli ottavi, e la squadra di Wenger fa il suo dovere e batte 3-0 una Dinamo Zagabria che non può mettere paura alla compagine londinese. I croati si chiudono dietro, ma crollano sotto i colpi di un Alexis Sanchez che si sveglia alla mezz'ora: un assist, per Ozil, e due gol da attaccante vero per il cileno.
Cech passa una serata tranquilla, escluso un leggero spavento a risultato già acquisito, così come Arsène Wenger, che ora deve pensare a preparare i suoi al meglio per la gara decisiva al Pireo contro l'Olympiakos: il 4-0 che il Bayern rifila ai greci fa sì che all'ultima giornata i Gunners si possano giocare l'ultima carta.
Il tecnico alsaziano azzecca la mossa Joel Campbell, preferendolo a Gibbs; Flamini trova posto a centrocampo, in piena emergenza. La Dinamo si presenta con il classico 4-3-3, ma con un centrocampista come Rog da punta, da falso nove, sacrificando Soudani. L'atteggiamento difensivo paga nei primi minuti, nei quali i croati tengono anche molto di più palla, senza mai però essere pericolosi. Alla lunga esce anche l'Arsenal, che comincia a dare i primi segnali bellicosi dalla fascia destra, dove Campbell e Bellerin affondano spesso.
Cazorla a centrocampo è il solito maestro, ma sciupa la prima palla gol con un destro volante che termina alto. Nessun problema però, perchè la premiata ditta Sanchez-Ozil firma il vantaggio al 29': il cileno crossa un pallone delizioso al centro, il tedesco in tuffo di testa deve solo appoggiare in rete alle spalle di Eduardo, che già prima l'aveva vista brutta, quando Giroud non era riuscito in una rovesciata delle sue. Passano quattro minuti e il raddoppo è servito... da Sigali: il centrale perde palla in uscita, Monreal la intercetta e si lancia, tocco in mezzo per Sanchez che non deve far altro che aprire il piatto e indirizzare sul palo lungo.
Col doppio vantaggio i Gunners cominciano a dare spettacolo: ancora Ozil cerca un gol mostruoso partendo in velocità, poi dopo un dribbling in area cerca di incrociare col sinistro trovando i guantoni di Eduardo che deviano in corner la sfera. Il portiere ex Genoa è protagonista anche poco dopo, nell'ultimo minuto del primo tempo, su un sinistro di prima del solito Ozil: tuffo sulla sua destra e palla messa in corner.
Nella ripresa la solfa non cambia, ancora il numero uno della Dinamo è chiamato al mezzo miracolo sul colpo di testa di Giroud, che gioca bene ma non trova la rete e al giro di boa del secondo tempo lascia spazio al rientrante Ramsey. La scena intanto se la prende ancora Campbell: prima destro al volo in area che va largo di poco, poi al 69' stupenda palla in diagonale per il taglio del solito Sanchez, controllo orientato per dribblare Eduardo e trafiggerlo col destro da posizione defilata e in precario equilibrio. 3-0 e partita chiusa.
Mamic ripone le sue speranze in Angelo Henriquez per il finale, i risultati si vedono solo parzialmente, anche se qualche brivido a Cech lo procura con un tiro da fuori che va alto e poi con una accelerazione sulla sinistra deviata in mezzo, il flipper che si crea viene risolto dal riflesso di Cech che salva i suoi. Entra anche Soudani al posto di uno spento Fernandes nel corso della ripresa e ci prova senza mai creare enormi grattacapi.
A sfiorare il gol a due dalla fine è ancora l'Arsenal, ancora con i soliti noti: Sanchez scucchiaia per Ozil che taglia e spalle alla porta prova un colpo di testa all'indietro al limite dell'impossibile, la palla sibila a lato del palo. Finisce con un 3-0 che ammette poche repliche (ci stava anche un rigore per i Gunners). Il discorso qualificazione è una cosa tra gli inglesi e l'Olympiakos: tra due settimane, al Pireo, servirà una vittoria con due gol di scarto o segnando più di quattro reti. Missione non impossibile, specialmente se i signori Alexis e Mesut dovessero replicare la sontuosa prestazione di questa sera.