Vincere, per confermare l'ottimo momento e archiviare la qualificazione. Il Barcellona punta sul fattore casalingo per cavalcare l'onda del Clasico e anticipare di un turno l'approdo agli ottavi. Di fronte all'undici catalano, la Roma di Garcia, partita che pone Luis Enrique al cospetto del passato. L'esperienza romana è ancora nelle corde del tecnico, non manca un augurio al club giallorosso.
"Il nostro obiettivo è chiudere al primo posto il girone di Champions, ma sarò contento se anche la Roma si qualificherà al turno successivo".
"Sono oggi l'allenatore del Barcellona e voglio che si qualifichi la mia squadra. Ma spero che anche loro ottengano la qualificazione. Di certo, questa sarà una partita diversa da quella dell'andata: la Roma ha bisogno di punti e quindi non farà catenaccio. Sarà una sfida aperta".
Al momento, Barcellona al comando con cinque lunghezze di vantaggio sulla Roma. A un'incollatura dai giallorossi il Bayer, chiude il Bate. Luis Enrique respinge la stampa e non si apre a consigli al collega Garcia sulla corretta interpretazione del match.
Nel primo atto, all'Olimpico, Roma di rimessa, era l'alba della Champions, oggi la storia è diversa, perché per mantenere accesa la luce di Coppa deve far punti al Camp Nou. D'obbligo, quindi, un atteggiamento più propositivo.
"Vogliamo raggiungere questo obiettivo e la partita di domani con la Roma è fondamentale. Cosa farei al posto di Garcia per evitare un'imbarcata come col Bayern? Io non sono più l'allenatore della Roma. Credo comunque che sia una situazione interessante, si affrontano due squadre che sanno giocare a calcio. Loro devono venire qui per vincere, non gli serve un altro risultato perché il Bayer, l'altra rivale per la qualificazione, può fare tre punti col Bate".
Luis Enrique racconta le difficoltà dell'andata. Con la Roma in trincea, un Barcellona troppo impreciso e punito dal gioiello di Florenzi. L'undici di casa è ora più brillante e non ha l'assillo del successo a ogni costo, ci sono quindi le condizioni per apprezzare un confronto di differente tenore.
"All'Olimpico è stata una Roma molto difensiva, che ha cercato di abbassare il ritmo, ed è sempre difficile giocare contro una squadra che ha 9-10 giocatori dietro la linea della palla, ci sono pochi spazi"
"Noi abbiamo lavorato sui nostri problemi: abbiamo fatto dei grandi progressi"
Affermazione corposa, di qualità, nella cornice del Bernabeu. Un eco prolungato acuisce il successo catalano, ma il tecnico smorza i toni e riporta l'attenzione sui prossimi impegni.
"Se è stata la miglior partita della mia gestione al Barcellona? Credo che abbiamo fatto ottime partite, di altissimo livello, anche la scorsa stagione anche se poi fa più rumore quando vinci in casa dell'eterno rivale. Sia chiaro a tutti, però: non abbiamo ancora vinto nulla, siamo a un terzo di una stagione che speriamo sia positiva".
Chiusura dedicata a Messi. Il giocatore è a disposizione, ma mancano certezze sull'impiego dal primo minuto contro la Roma.
"L'ho visto benissimo col Real, adesso deve mettere minuti nelle gambe. Le prospettive sono ottimistiche, ma la realtà può essere diversa".