La resa dei conti, tre giorni dopo. C'è un solo posto in Francia, e quanto fatto fino ad ora non conta più. Tutto in una notte per Irlanda e Bosnia, in un teatro tutto verde, a Dublino. Il fattore campo e il risultato dell'andata, 1-1, avvantaggiano sulla carta l'Irlanda, ma il tasso tecnico della Bosnia lascia poco spazio ai pronostici.

Una gara quasi ad armi pari, così come è stato solo parzialmente tre giorni fa: a Zenica la squadra di O'Neill si è presentata incerottata (e così dovrebbe essere anche stasera), ma ha strappato meritatamente un pareggio grazie all'ottima tenuta difensiva e al cinismo, visto che l'unico reale tiro in porta pericoloso si è trasformato in un gol. A pareggiare i conti ci ha pensato Edin Dzeko in piena area, ma i suoi sono usciti dal campo con tanti rimpianti: avrebbero dovuto dominare la gara, ma non ci sono riusciti. E ora devono andare a giocarsi tutto in trasferta.

Bazdarevic resta comunque assolutamente fiducioso nella sua squadra, come dichiarato ieri in conferenza stampa. "Gli irlandesi si sono comportati come mi aspettavo nella gara d'andata. Sono sicuro che a Dublino saranno più aggressivi e ancora migliori. Comunque, rimango convinto che abbiamo abbastanza forza e qualità per convertire in gol le nostre occasioni e fare risultato. Dobbiamo solo avere più grinta, più cuore". Una fiducia quasi obbligatoria visto che nella sua rosa ci sono giocatori del calibro di Dzeko, Pjanic, Lulic, Begovic e anche i vari Besic e Medunjanin.

Non arrivare all'Europeo sarebbe assolutamente un fallimento e la situazione precipiterebbe, dopo aver faticato già nel girone, chiuso dietro al Belgio (e ci può stare) e dietro al Galles (e ci sta un po' meno, nonostante Bale). E anche Israele per poco non riusciva nello sgambetto...

Per la gara di questa sera Bazdarevic dovrebbe apportare vari cambiamenti rispetto all'undici dell'andata, schierandosi con una sorta di 4-2-3-1 che ispira parecchia curiosità visti gli interpreti, i quali fanno pensare a un assetto decisamente difensivo. Begovic tra i pali, Vranjes e Kolasinac esterni con Spahic e Zukanovic in mezzo. Cocalic affiancherà Besic in mezzo, con Medunjanin avanzato sulla trequarti insieme a Pjanic e Lulic, alle spalle di Dzeko.

Un vantaggio minimo, quello dell'Irlanda dopo l'1-1 dell'andata. Ma Martin O'Neill non vuol sentir parlare di aghi della bilancia pendenti verso i suoi: "Dobbiamo cercare di vincere la gara. Se pensassimo ad altre strategie, ci troveremmo in difficoltà. Il gol nel finale non ci pone in vantaggio, la sfida è in equilibrio e completamente aperta". E poi carica l'ambiente: "Non si tratta della mia carriera da allenatore, si tratta della Repubblica d'Irlanda che cercherà di vincere una partita per andare in Francia. Non penso che potrei presentarla in termini più semplici. Sarebbe fantastico se ci qualificassimo, una grande iniezione di fiducia per il paese".

Certo è che le defezioni continuano a non aiutare il tecnico ex Celtic, sfortunato sia nel sorteggio dei gironi (con Germania e Polonia), sia in quello dello spareggio, ma anche perchè a questa sfida decisiva l'Irlanda ci arriva ancora coi cerotti. Certo, qualcuno in meno dell'andata, ma comunque tanti. In porta conferma per Randolph, così come la difesa davanti a lui con Ward a sinistra, Coleman a destra, Keogh e Clark in mezzo. Anche a centrocampo non son previste variazioni: Hendrick e Brady sulle fasce, McCarthy e Whelan in mezzo. Cambia in attacco: rientro di Long lontano, Murphy potrebbe esser confermato davanti ma occhio al fattore Keane. Ad accompagnarlo più Walters di Hoolahan.