Lezione di calcio è, forse, la definizione più giusta del match tra Bayern Monaco e Arsenal. A parlare infatti, è stato il campo, e il campo ha certificato in modo inequivocabile lo strapotere dell'uragano Bayern Monaco. 5-1 all'Arsenal di Wenger che soli quindici giorni fa aveva battuto i bavaresi all'Emirates per 2-0. Vendetta compiuta dunque per il Bayern che però, si è spinto oltre, impartendo una vera lezione di football all'Arsenal rimasto a guardare lo show dei pardoni di casa per oltre 70 minuti. Alla fine, nel punteggio finale, 5-1 restano i nomi di Lewandowski, Alaba, Robben e di Muller, migliore in campo, autore di una doppietta. Di Giroud il gol bellissimo, dell'onore Gunners che ora rischia seriamente di essere estromesso dalla Champions. Il Bayern invece, è vicinissimo alla qualificazione, manca solo 1 punticino agli uomini di Guardiola sempre in testa al loro raggruppamento.

LE FORMAZIONI:

Moduli speculari per le due squadre prive di alcune pedine fondamentali come Ramsey, Walcott, Ribery e Bernat. Guardiola, lascia in panchina il duo Robben - Vidal affidandosi alla verve di Coman e alle geometrie del duo Xabi - Thiago che in mezzo al campo avranno il compito di innescare gli attaccanti bavaresi, e in primis l'uomo dei record Robert Lewandowski.

Dall'altra parte, Wenger deve fare i conti con le molte defezioni che costringono i gunners ad un undici un po' impovvisato. C'è Monreal per Bellerin in difesa, mentre dopo l'ottima prestazione di Swansea, accanto a Ozil e Sanchez viene concessa una chance a Joel Campbell nella posizione che sarebbe stata dell'infortunato Walcott.

IL MATCH:

Dopo la battaglia dell'Emirates, nel catino infuocato dell'Allianz Arena le due squadre decidono per un approccio più soft, con meno aggressività e pressing pressoché nullo. Il copione, almeno nei primi minuti vede il solito Tiki-Taken del Bayern cercare di aprire le maglie della difesa londinese che capitola al primo affondo bavarese con l'assist telecomandato di Thiago a cercare e trovare la testa dell'ariete Lewandowski, implacabile nel duello ravvicinato con l'incolpevole Cech.

Il gol, tanto improvviso quanto inaspettato fa partire una scarica d'adrenalina nei ragazzi di Wenger che dopo soli 80' secondi sono già dall'altra parte del campo con il cross di Sanchez per l'inserimento a fari spenti di Ozil che in modo rocambolesco mette dentro il gol del pari, valido solo per qualche istante; Rocchi infatti, su segnalazione del giudice di linea Damato, decide di annullare per un tocco di braccio dello stesso Ozil che nonostante le lamentele non può far altro che accettare la decisione dell'italiano.

Quello di Ozil però, si dimostra fin da subito un lampo nel buio per i Gunners, costretti sempre sulla difensiva da un Bayern formato Champions. Coman spostato a sinistra è devastante; Costa a destra in coppia con Lahm fa ammattire Monreal che senza l'aiuto di Sanchez viene spesso preso in infilata, come in occasione del raddoppio bavarese, quando i minuti sono 29'; nasce tutto da Lahm che sfruttando il taglio di Douglas Costa va al cross sul secondo palo dove Coman svirgola in pallone che però finisce per diventare buono per Muller, favorito dalla copertura a dir poco "lenta" di Mertesaker che devia anche la sfera, a quel punto inarrivabile per il povero Cech. Sul 2-0 il Bayern si impadronisce del match, lasciando all'Arsenal solo le briciole di qualche isolata ripartenza a Campbell e Sanchez.

Il primo tempo da incubo dei londinesi però non è ancora finito, e così al 44', proprio al tramonto della prima frazione, Cazorla perde palla sui trenta metri, Alaba raccoglie, prende la mira e spara in porta la dove Peter Cech non può nulla; è il gol, bellissimo, del 3-0 Bayern; è il gol che corona un primo tempo magnifico da parte dei bavaresi.

Nella ripresa, i bavaresi di Pep cercano di controllare possibili moti d'orgoglio da parte dell'Arsenal che da segni di vita a cavallo del 50' con un dribbling stretto di Sanchez, che conclude in porta senza impensierire Neuer. Guardiola corre ai ripari inserendo Robben che dopo appena 40 secondi dal suo ingresso in campo, iscrive il suo nome sul tabellino dei marcatori al termine di un'azione pressoché perfetta tra Douglas Costa e Alaba, strepitoso anche nel servire l'assist vincente al numero 10 olandese.

Dopo il gol lampo di Robben, Wenger capisce che la serata potrebbe assumere le proporzioni di un incubo, e così decide per l'inserimento di Gibbs, un difensore, al posto di Campbell, attaccante. Con questa sostanziale modifica, i bianco-rossi si fanno più ordinati e, soprattutto soffrono meno le iniziative dello scatenato Robben in serata on fire. A premire gli sforzi dell'Arsenal arriva, al 69' anche il gol della bandiera segnato da Olivier Giroud, (e che gol) perfettamente assistito da Alexis Sanchez. E' il francese però, ad inventare il gol: stop di petto e girata immediata a fulminare Neuer.

Nel finale, è l'Arsenal a rendersi pericoloso, ancora con la coppia Alexis - Giroud, ma ormai è troppo tardi e il Bayern resta in controllo cercando di tanto in tanto qualche verticalizzazione verso Robben sciupone quando a tu per tu con Cech non concretizza, lasciando spazio per il recupero a Gabriel. Al contrario di Robben, Muller lascia immutato il killer instinct che si ripresenta più vivo che mai al 89' quando in velocità semina Mertesaker e in precisione Cech, costretto a raccogliere la sfera dalla sua porta per la quinta vola.

Finisce così in trionfo per il Bayern che sale a 9 punti, sempre primo nella classifica del girone in cui ora l'Arsenal è ad un passo dall'eliminazione: complice la vittoria dell'Olympiakos, all'Arsenal potrebbero non bastare 6 punti nelle prossime due gare. Bayern invece, ad 1 punto dalla matematica qualificazione agli ottavi.