Una classica d'Europa, la potremmo quasi definire. Perchè d'altro canto, sarà il terzo incrocio in quattro stagioni quello di oggi tra Arsenal e Bayern Monaco. Le altre due volte, le ultime due, si trattò di ottavi di finale, ma oggi no, oggi è diverso. Oggi si gioca per la qualificazione, una qualificazione che sembra farsi sempre più disperata per un Arsenal che ha ingranato in Premier League, dove sta facendo benissimo e sta tenendo il passo della testa della classifica, ma sta incredibilmente deludendo in Champions, e per ora a bilancio ci sono due sconfitte che pesano nel computo generale, pesano più che mai.
Oggi per i Gunners siamo già al dentro-o-fuori: se si vince, si rientra in corsa, se si perde siamo ai saluti. Il problema è che dall'altra parte la squadra di Wenger si trova una macchina schiacciasassi, che ha raccolto 12 vittorie nelle ultime 12 gare giocate tra campionato e coppe, una macchina da gol da fronteggiare, una difesa solida e uno tra i migliori portieri al mondo da affrontare. Senza dimenticare ovviamente il genio di quel Pep Guardiola che sta seduto in panchina. Insomma, il compito dell'Arsenal è più che difficile, ma non impossibile. Quello che sappiamo per certo è che sarà spettacolo all'Emirates.
I PRECEDENTI - Come dicevamo, Arsenal-Bayern è diventata quasi una classica. Gli ultimi due incroci risalgono alle annate 2012/13 e 2013/14, più precisamente agli ottavi di finale. Entrambe le volte ad avere la meglio sono stati i bavaresi, che hanno avuto un brivido la prima volta (3-1 vittoria in trasferta ma poi sconfitta 2-0 in casa), mentre hanno passato il turno più tranquillamente l'anno dopo (0-2 in trasferta e 1-1 in casa). Per Wenger parliamo di un vero e proprio tabù da sfatare, anche perchè ci sono altri due precedenti: uno nel 2005, sempre agli ottavi di finale (3-1 Bayern in Germania e 1-0 Arsenal in Inghilterra), infine l'altro nel secondo turno dell'edizione 2000/01 (2-2 a Londra, 1-0 Bayern a Monaco). Insomma, c'è anche la superstizione di mezzo.
QUI ARSENAL - Obbligo di vittoria, nessun altro risultato è ammesso in casa Gunners. "Potremmo aver sottovalutato gli avversari", ha detto Wenger ieri in conferenza stampa cercando le cause della disfatta delle prime due gare: 2-1 subito a Zagabria, 3-2 in casa con l'Olympiakos. Risultati inammissibili che vanno assolutamente riscattati, contro l'avversaria più forte, ma "che abbiam già battuto", ricorda l'Alsaziano pensando al 2013.
Senza ombra di dubbio l'Arsenal ci può e ci deve riprovare, e lo farà con la miglior formazione possibile. Gli indisponibili comunque non mancano e sono i soliti noti: gli sfortunatissimi Rosicky e Wilshere, e anche Danny Welbeck. Dunque sarà 4-2-3-1, o 4-1-4-1, a scelta di ognuno. Fatto sta che tra i pali ci sarà finalmente Cech e non Ospina, che tra l'altro non dovrebbe andar nemmeno in panchina. Davanti a lui linea a quattro con Bellerin e Monreal larghi sugli esterni, Koscielny e Mertesacker al centro (Gabriel è a disposizione). Coquelin sarà il solito filtro, con Cazorla vicino per impostare. Davanti l'unica punta sarà Walcott, preferito a Giroud, con alle sue spalle il trio formato da Ramsey-Ozil-Sanchez.
QUI BAYERN - 8 gol fatti, nessuno subito nelle prime due uscite europee dei campioni di Germania in carica, che hanno strapazzato prima l'Olympiakos in terra greca, poi all'Allianz hanno rifilato cinque sberle alla Dinamo Zagabria. Ma Guardiola non vuol sentir parlare di vantaggi o quant'altro: "Domani non giochiamo 'sei punti contro zero'". Insomma, vuole una squadra che dia il massimo in campo per raggiungere i tre punti. Poi aggiunge: "Preferisco venire qui con sei punti piuttosto che con zero".
All'Emirates ci va sì con 6 punti, ma con altrettanti indisponibili pesanti, disseminati un po' per tutto il campo: Benatia e Badstuber in difesa, Vidal a centrocampo, Gotze, Ribery e Robben sulla trequarti. Nonostante queste difficoltà, non va male ai Bavaresi, che dovrebbero schierarsi con il 4-3-3, modulo classico con giocatori altrettanto classici, senza invenzioni (tipo Alaba centrale). Davanti a Neuer l'austriaco ci sarà, ma nel suo ruolo di terzino sinistro, con Rafinha a detra e Boateng-Martinez al centro. Xabi Alonso comanda il centrocampo affiancato da Lahm e Thiago Alcantara, mentre davanti c'è il tridente con Muller, Lewandowski e Douglas Costa.