Dare continuità al quarto di finale raggiunto lo scorso anno. L'obiettivo del Porto per questa edizione della Champions League è chiara: conquistare la qualificazione e poi cercare di andare il più avanti possibile. Difficile di sicuro, ma per nulla impossibile, soprattutto dopo la vittoria della scorsa giornata al Dragao contro il Chelsea, nella sfida del cuore di Josè Mourinho. Un ritorno amaro, visto che alla fine a festeggiare è stato Lopetegui, che ha cambiato tanto, soprattutto a centrocampo, ma il suo Porto continua a fare risultati positivi.
C'è bisogno ora di una conferma decisa nella gara sulla carta più semplice di tutto il girone, quella interna con il Maccabi Tel Aviv, ancora a zero punti e ancora alla ricerca del primo gol, a fronte di sei reti subite, di cui quattro a Stamford Bridge. La sfortuna degli israeliani è stata quella di finire nel girone più difficile, anche solo la conquista del terzo posto che darebbe accesso all'Europa League sarebbe un obiettivo, ma visto il passo delle tre di testa (alle due sopracitate va aggiunta la Dynamo Kiev) sembra davvero difficile, quasi proibitivo. Sarà il primo incontro tra le due compagini e anche la prima volta del Porto contro una squadra Israeliana, mentre il Maccabi è già stato in Portogallo, nel 2002: sconfitta per 4-1 con il Boavista. Insomma, anche la tradizione non aiuta.
QUI PORTO - Lopetegui ha un'unica probabile assenza, ma quanto mai pesante, visto che si tratta di Yacine Brahimi, elemento fondamentale nello scacchiere dei Dragoes. Tutto fa pensare che sarà Cristian Tello a prendere il suo posto nel tridente, ma resta vivissima l'ipotesi dei quattro centrocampisti, con Ruben Neves a fare reparto con Danilo Pereira, Imbula e André Andrè, con Jesus Corona che dovrebbe essere il partner di Aboubakar. Abbastanza sicure le scelte in difesa davanti a Casillas: Maxi Pereira a destra, Martins Indi a sinistra, Marcano e Maicon al centro.
QUI MACCABI - Anche Slavisa Jokanovic si trova con l'infermeria abbastanza vuota, resta ancora viva però la questione modulo, ovvero se giocare con due punte o con una sola. Si va verso il 4-4-1-1, nel quale la punta sarà Eden Ben Basat, visto che l'alternativa Radonjic è in dubbio e non dovrebbe esser nemmeno in panchina. Zahavi giocherà alle sue spalle, con Vermouth e Ben Haim II largi sulle fasce. In mezzo si va verso la scelta di Nosa e di Aberman. Difesa davanti a Rajkovic che vede Ben Haim I e Tibi centrali, con Dasa e Ben Harush sulle fasce.