Aria tesa e tensione palpabile in casa Chelsea: dopo l'avvio disastroso in Premier (tre sconfitte su cinque partite giocate) i blues si apprestano ad affrontare il Maccabi Tel Aviv in Champions League. Josè Mourinho si presenta in conferenza stampa respingendo le critiche: "Questa è una domanda che continuate a farmi, sapendo che la risposta è sempre al stessa. Quando le persone non raggiungono i risultati per cui lavorano sodo, è normale che siano frustrati".  

Il Chelsea deve fronteggiare una partenza a rilento, ma il tecnico portoghese non fa troppi drammi: "In altri club devi andare indietro due, tre, quattro o cinque anni per ricordare buoni risultati. Nel nostro caso si deve andare indietro di tre mesi. Tre mesi fa eravamo la squadra migliore del paese, con il miglior allenatore e i migliori giocatori. Potete chiedermi perchè alcuni allenatori non sono in situazioni difficili da cinque, sei, sette o dieci anni? Io sono attualmente campione d'Inghilterra, perchè dovrei avere problemi?. E' così semplice accettare che i risultati non sono buoni, perchè questo è il calcio ed ogni stagione può iniziare male. E' molto triste che le persone cerchino di trovare problemi che non esistono. L'unico nostro problema è che non abbiamo buoni risultati, non siamo contenti ma sappiamo quello che siamo".

Infine un giornalista inglese gli parla di “sindrome da terza stagione”, a quel punto Mourinho risponde stizzito: "Al Porto non ho avuto una terza stagione, come neanche all'Inter. Al Chelsea ho vinto FA Cup, Coppa di Lega e ho raggiunto la semifinale di Champions League. Al Real Madrid ho vinto la Supercoppa e ho raggiunto la semifinale di Champions League. Cercate su Google e smettete di fare domande stupide. Non ho niente da dimostrare a nessuno, niente".