Alle volte è molto difficile trovare motivazioni per finire a dovere un progetto condotto alla grande, senza intoppi. Questo non è il caso dell'Inghilterra, primissima squadra a strappare il biglietto per Francia 2016 sabato scorso, quando ha battuto tranquillamente San Marino 6-0 ed ha fra l'altro anche messo un'altra spuntina nella tabella che a capo ha scritto "punteggio pieno".

L'Inghilterra ha vinto 7 delle 7 partite giocate, è prima con sei punti di vantaggio sulla seconda (solo l'Austria ne conta di più negli altri gironi di qualificazione), ha segnato 24 reti (media di tre gol abbondanti a gara) e ne ha incassati appena 3 (di cui due in una sola gara). Ci sono i presupposti perché la Nazionale dei Tre Leoni arrivi in pompa magna in Francia, l'estate prossima. Ma in tanti, troppi in UK, tendono a smorzare l'entusiasmo o forse vorrebbero che l'Europa non si accorgesse di questa Inghilterra.

A molti sembrano solamente proclami inutili, perché non sarebbe la prima volta che un'Inghilterra che alla precedente competizione internazionale (Euro o Mondiale che sia) ha stra-deluso nelle seguenti qualificazioni fa ritornare la speranza ai tifosi d'Oltremanica, che qualcosa non lo vincono dal '66 e non arrivano alle semifinali di un benedetto torneo ufficiale dal '96. E' successo dopo il Mondiale 2002 chiuso ai quarti (alle seguenti qualificazioni europee 20 punti su 24), dopo l'Europeo del 2004 chiuso anch'esso ai quarti (25 punti su 30 nelle seguenti qualificazioni mondiali) e soprattutto dopo l'Euro 2008 nemmeno disputato (27 punti su 30 per qualificarsi a Sudafrica 2010). Senza andare troppo lontani all'Europeo Under 21 del 2013 gli inglesini furono sbattuti fuori nel girone iniziale. Nelle seguenti qualificazioni ovviamente 28 punti su 30.

Dicevamo delle motivazioni. Quali possono essere quelle di una Nazionale che non ha davvero più nulla da chiedere ad una trionfale cavalcata? La prima è mettere l'ottava delle dieci v in quella tabella di marcia immacolata. La nona e la decima toccheranno contro Estonia e Lituania. Ora invece tocca alla Svizzera, in quel di Wembley. Gli ellenici distano sei punti, hanno cominciato male il loro percorso (due sconfitte, fra cui quella all'andata per 0-2) ma si sono ripresi (cinque vittorie di fila). Alle calcagna hanno Estonia a -1 e Slovenia a -2. E se i primi non paiono una minaccia importante (sono l'unica delle tre squadre a non dover incrociare più San Marino) i secondi, sconfitti e superati qualche giorno fa (rimonta da 0-2 a 3-2 al St.Jakob's) lo sono eccome, dovendo ancora incontrare come la Svizzera San Marino ma anche Estonia e Lituania. Fare almeno un punto a Wembley sarebbe allora oro per la Nazionale di Petkovic, altrimenti a portata di sorpasso per gli sloveni.

La seconda motivazione è presto detta: sperimentare. Perché Roy nelle scorse qualificazioni (quelle Mondiali) tempo per farlo non ne ebbe, costretto come fu a lottare con l'Ucraina fino all'ultimo match per arrivare primo (gli inglesi finirono a quota 22, con l'Ucraina a 21). Oggi, come annunciato nella conferenza pre-San Marino ("Dare spazio a giocatori "nuovi" è una cosa che vogliamo fare") ce ne sarà. Ecco perché potrebbe vedere una formazione a metà fra la voglia di dare ai giovani talenti inglesi pane per i loro denti e la determinazione nel mantenere perfetta la propria cavalcata. Si ipotizza il 4-3-1-2.

Il duo dell'Everton Stones-Barkley, due dei diamanti più preziosi della nuova Nazionale inglese

Hart in porta. Clyne - unica opzione a destra - rimarrà titolare, mentre al centro coppia giovane con Stones (bene contro San Marino) e Smalling. A sinistra ancora campo al ritrovato Shaw. In mediana favoriti per un posto Mason (che contro San Marino non ha giocato), Delph (vedi sopra) e Shelvey regista. Il giocatore dello Swansea sembra il giocatore con più possibilità di irrompere nell'undici tipo di Hodgson. Un regista come lui l'Inghilterra non ce l'ha e vederlo con Milner o Delph ed Henderson (a casa per infortunio) ai lati è una previsione accativante. Ci sarà dal 1°, a maggior ragione dopo l'infortunio che ha costretto Carrick a lasciare il ritiro (per Micheal quarta partita saltata per infortunio nelle ultime sette). Proseguiamo con la formazione trovando il ballottaggio sulla trequarti fra Barkley e Sterling, il primo sabato per la prima volta in rete in Nazionale, il secondo non utilizzato. In attacco opportunità dal 1° minuto per Theo Walcott, in rete due volte contro San Marino ma solo da subentrato. Occhio però a Kane. Qualunque sia il suo partner, davanti ci sarà Wayne Rooney.

Sì perché Rooney non riposerà. Rooney è la terza motivazione per turffarsi nella partita di questa sera con la voglia di fare. Wayne, come ben saprete, ha sabato eguagliato il numero di reti di sir Booby Charlton in vetta alla classifica all-time della Nazionale inglese. Un paio di chance sprecate ed il discusso cambio di Hodgson gli hanno precluso il gol numero 50, quello dello sorpasso. Il fato avrà tenuto in caldo Wembley per un gol così importante.


Non c'è motivo di fare turnover invece per la Svizzera. Petkovic spera che il momentum guadagnato a Basilea sabato possa proseguire domani. Il dubbio l'ex Lazio ce l'ha sulla trequarti, dove Dzemaili è diffidato e potrebbe comunque saltare. Stocker, in rete nella rimonta, scalpita. Stessa cosa dicasi per Drmic, autore di una doppietta. Il nuovo attaccante del Moenchengladbach potrebbe sfilare la maglia a Seferovic o a Mehmedi, titolari contro la Slovenia sabato. Difficile vedere i tre attaccanti insieme, considerato anche come a destra ha il posto fisso Shaqiri. Per il resto dalla cintola in giù, l'undici dovrebbe essere confermato: Sommer in porta; Lichtsteiner e Ricardo Rodriguez a spingere in fascia; Schar e Timm Klose in mezzo; Behrami e Xhaka in regia.