In Nuova Zelanda difficilmente, guardando su nel cielo, riesci a scovare un'Aquila. Al massimo puoi trovarci un falco o un'albanella, ma quasi mai sarà l'Aquila a catturare il tuo sguardo. Ma nella sera neozelandese, su Auckland, la più grande Aquila mai vista da queste parti ha preso il volo ed ha disteso le sue ali, lasciando solamente il vento ai Canarini e nonostante una pioggia torrenziale posta lì quasi a voler ostacolare il volo imperioso. Quell'Aquila è bianca ed è la Serbia, laureatasi oggi per la prima volta Campione del Mondo a livello Under-20. Il canarino è il Brasile, incapace di stare dietro alla Serbia.

Incarna alla perfezione le caratteristiche di un'aquila Nemanja Maksimovic al 117°. Vede la preda, ci si getta senza esitare e si gusta il pasto. Così il centrocampista dell'Astana (squadra kazaka) davanti a sé vede lo spazio liberato da Ilic, ci si avventa approfittando della rivedibile copertura difensiva brasiliana, riceve l'assist puntuale del solito Andrija Zivkovic e va a depositare dietro Jean. Pensava d'averla scampata anche questa volta il Canarino, a tre giri di lancette dai calci di rigore. Invece è un trionfo serbo: sul trono ci vanno le parate del miglior portiere della competizione, Rajkovic, le invenzioni di Andrija Zivkovic, l'intelligenza tattica di Maksimovic e Zdjelar, i gol si Saponic e Mandic e l'impeto difensivo dei suoi attentissimi difensori.

Al Brasile non riesce lo smacco all'Argentina: vincendo, la Nazionale di Micale, si sarebbe portata a 6 trionfi nel Mondiale U20, pareggiando i titoli della Seleccion. Beffardo anche come il Brasile rafforzi il titolo negativo di Nazionale con più finali perse (diventano 4). Ha fatto il massimo questa Nazionale verde-oro, che con talenti più quotati rispetto a quelli portati in Oceania ha ottenuto solo il quarto posto al Sudamericano Sub 20. Oggi, come in altre occasioni, ha sfoggiato talenti niente male, il mai domo Marcos Guilherme ed il leader Danilo su tutti. La panchina ha giocato un grande ruolo nella finale ottenuta da questo Brasile. Non tutti possono pescare fra le riserve Andreas Pereira, Malcom ed Alef, i tre subentranti di oggi.

Il primo, il trequartista del Manchester United, è stato l'uomo che per un attimo ha agguantato quell'Aquila veloce e potente. Al 73° una grande azione in solitaria l'ha portato al tiro contro Rajkovic. Il gol ha pareggiato una contesa che si era sbloccata appena tre minuti prima. La difesa brasiliana è sbilanciata ed in contropiede Zivkovic appoggia a Maksimovic sulla destra. Il centrocampista si gira e mette in mezzo. Le marcature brasiliane sono tardive e nessuno prende Mandic sul secondo palo. Il centravanti finalmente ripaga Paunovic (che l'ha praticamente sempre proposto dal 1° nella fase ad eliminazione diretta) mettendo dentro un semplice tap-in.

Poco dopo, il pareggio brasiliano e la chiara impressione che l'inerzia passi in mano alla Nazionale sudamericana, dal 74° e fino al 90° in campo con un solo incontrista (Micale manda sul prato Malcom per Jajà e lascia Danilo solo davanti alla difesa). Ottenuti i supplementari il Brasile decide di coprirsi con Alef per Gabriel Jesus, tornando al 4-2-3-1 di partenza ma riesce comunque a fare la partita: sono i brasiliani a spingere maggiormente. Malcom è il più in palla ma fare la partita non significa avere più occasioni per vincerla. Joao Pedro lascia partire un bolide che esalta Rajkovic ma Nemanja Maksimovic ha già preso le misure. Qualche minuto prima una sua percussione aveva provocato brividi a tutto il Brasile (bel tiro finito di poco sopra la traversa), al 117° un altro suo inserimento (perfetto scatto sul filo del fuorigioco. Bravissimo anche Zivkovic nella tempistica del filtrante) non lascia scampo a Jean. Ottimo lo scatto di Ilic, mandato in campo a supplementari appena partiti, che all'esordio nella competizione si permette il lusso di innescare l'azione della rete che varrà il trofeo.

Per la prima volta da quando è indipendente la Serbia è campione del Mondo U-20.

Serbia - Brasile 2-1 (d.t.s.)
(Mandic; Andreas Pereira; Nemanja Maksimovic)

Serbia (4-4-2) : Rajkovic; Gajic, Veljkovic, Babic, Antonov; Andrija Zivkovic, Zdjelar, Nemanja Maksimovic, Milinkovic-Savic (82° Vukasin Jovanovic); Saponjic (94° Ilic), Mandic (67° Gacinovic)

Brasile (4-2-3-1) : Jean; Joao Pedro, Marlon, Lucao, Jorge; Danilo, Jajà (74° Malcom); Jean Carlos, Boschilia (65° Andreas Pereira), Marcos Guilherme; Gabriel Jesus (90° Alef)

Va ad un grande Mali la medaglia di bronzo di questo Mondiale Under-20. Riconoscimento meritatissimo per una squadra che ha sorpreso tutti per maturità dei giocatori e voglia di giocarsela. Ed al suo fuoriclasse, Adama Traoré, va invece il premio come MVP del torneo. Era dal 1989 che non veniva scelto un giocatore rimasto fuori dalla finale. Vero e proprio fuoriclasse in forza al Lilla (dove quest'anno ha messo insieme 24 presenze nonostante i 19 anni!), come dimostrato dalla surreale partita giocata oggi. E' lui a segnare l'1-1 che pareggia il temporaneo vantaggio di Wadji (contrasto vinto su Sacko e tiro rasoterra reso imprendibile dalla pioggia, che ne attutisce il rimbalzo) con una punizione fantastica, a girare sulla barriera. Sy rimane incredulo nella risata . Il portiere in evidenza in questo Mondiale reagisce con grande carattere quando sventa un calcio di rigore concesso al Mali poco dopo, e sprecato da Sacko ma per Adama sembra proprio non avere alcun antidoto: all'83° il trequartista del Lilla porta a spasso tre centrocampisti avversari, si gira dall'altra parte e dal limite spara in porta. E' gol.

Il disastroso ma anche sfortunato Sacko sarà al centro dell'azione anche qualche minuto dopo quando regala il calcio di rigore per fare 2-2 ad un eroico Senegal, in 10 dal 45°. Il maliano entra di testa mentre Mamadou Thiam prova la rovesciata. Per l'arbitro è rigore. Djigui Diarra para il penalty di el Hadji Niang e respinge anche la ribattuta dello stesso Thiam, scatenando la gioia dei suoi compagni. Nel finale indovinate chi la porta alla festa la ciliegina sulla torta ? Adama. E' lui, con un tocco vellutato a gioco appena sbloccato, a premiare l'inserimento di Samassekou mentre la difesa senegalese resta a guardare. Adama padrone, Mali terzo.

Senegal - Mali 1-3
(Wadji; Adama Traoré, Adama Traoré, Samassekou)

Senegal (4-2-3-1) : Sy; Mohammed Sané, Alhassan Sylla, Moussa Ba, Moussa Wague; Roger Gomis, Serigne Fallou Niang (51° Anda Correa), Sidy Sarr; Ibou Wadji, el Hadji Niang, Remi Nassalan (74° Mamadou Thiam)

Mali (?) : Djigui Diarra; Aboubacar Doumbia, Hamidou Maiga, Souleymane Coulibaly; Falaye Sacko, Samassekou; Hamidou Traoré, Adama Traoré, Gbakle (73° Mohamed Diallo), Souleymane Diarra; Lassine Konaté (63° Malick Touré)