L'Italia esce dal campo a testa bassa, il giallo di Svezia assume tinte forti, in dieci, gli uomini di Ericson impartiscono una lezione di coraggio e sacrificio agli azzurri e Di Biagio, battuto su ogni fronte, prende appunti. Per un'ora, l'Italia controlla e sfrutta la foga difensiva degli scandinavi per acquisire l'uomo in più e il vantaggio. Berardi ispira Belotti, massima punizione conquistata dal "toro" del Palermo e rigore trasformato, con freddezza, dallo stesso Berardi. 

Sembra un pomeriggio di assoluta tranquillità, al 45', l'Italia ha tutto per sorridere. Il 4-3-3 studiato da Di Biagio nei recenti allenamenti per sopperire alla forma non ottimale di Bernardeschi, rientrato sul finire di stagione e non ancora pronto per un Europeo da titolare, garantisce equilibrio e qualità. Le scelte inducono a una riflessione. Il Ct sceglie di andare con i suoi uomini, aldilà della forza dei singoli. Bianchetti al centro della difesa, Romagnoli in panchina, Bardi e non Sportiello tra i pali, Cataldi fuori dall'undici titolare, una riga a cancellare la stagione di A, Di Biagio guarda al percorso passato dell'Under e i fatti, almeno per un tempo, sono dalla sua. 

La ripresa capovolge il quadro, perché la Svezia alza il baricentro, corre a perdifiato, mentre l'Italia rallenta, appare pesante. Un liscio di Sturaro favorisce Lewicki, il tap-in di Guidetti sul contro-cross è letale. Azzurri in ginocchio, Guidetti bacia la maglia e arringa la folla. L'urlo del pubblico svedese, posto alle spalle di Bardi, rimpicciolisce l'Italia, pecchiamo in personalità e di testa abbandoniamo la partita. 

Cataldi, entrato da poco, regala una delizia e ricorda a Di Biagio il sacrilegio iniziale. Sturaro cade in una mini-provocazione. Riceve una pallonata a terra, da stabilire se volontaria o meno, reagisce con un'inutile manata, Italia in 10, situazione nuovamente in parità, anche a livello numerico. Di Biagio, silente, si volta e parla con la panchina, senza offrire appigli caratteriali ai suoi e gli azzurri, piatti, affondano. 

Disastro generale sul 2-1. La Svezia gioca tranquillamente palla, difesa azzurra mal posizionata, Bianchetti, in ritardo, concede a Thelin un assist delizioso col tacco, Bardi esce a valanga su Ishak. Giallo e rigore, che Thelin non sbaglia. Il finale è un assalto privo di logica, lunghi palloni in area che la Svezia rimanda al mittente. Al triplice fischio, una marea gialla inonda il centro del campo, l'Italia ripensa agli errori. 

Il sogno Europeo è a un bivio, domenica il Portogallo - ieri 1-0 all'Inghilterra - si pone sulla strada degli azzurri. Un ostacolo durissimo, l'Italia, piccola piccola, prova a rialzare la testa.