"La partita più difficile", non sbaglia Antonio Conte nel presentare così la gara di questa sera contro la Crozia. A Spalato, l'Italia si gioca una fetta di futuro, per scavalcare l'undici di Kovac serve una vittoria, non cosa da poco, stante il momento delle due squadre. Gli azzurri sono stanchi, nelle gambe e nella testa, non basta la grinta del Ct per cancellare le scorie di stagione. La sorte sceglie poi di non accompagnare la trasferta in terra croata e priva Conte di 4 pedine fondamentali. Barzagli e Chiellini, a seguire Verratti e De Rossi, lo spazio di scelta è ridotto all'osso, tanto che Conte è pronto ad abbandonare il suo credo per virare su una retroguardia a quattro.
In una situazione d'emergenza, al cospetto di una compagine che, eccezion fatta per Modric, può contare su tutti gli effettivi migliori, l'Italia deve aggrapparsi ad altre componenti per riportare la partita su un piano di parità. Conte osserva i suoi, nelle sessioni d'allenamento, e medita il rilancio di giocatori "traditi" dai rispettivi club. El Shaarawy è la mossa per scardinare la difesa croata, la sua rapidità, sommata a quella di Candreva, può aiutare a sopportare l'assalto di casa e nel medesimo tempo punzecchiare la linea di Kovac. La stessa scelta di Pellè ha una duplice valenza. Un attaccante in grado di fare a sportellate per aiutare la squadra, pericoloso sui calci piazzati, pronto al sacrificio.
I nodi risultano in diverse zone complessi. Il Ct, con diversi ballottaggi sul taccuino, punta su giocatori supportati da buona condizione atletica, aldilà del valore assoluto. Ecco perché De Silvestri insidia seriamente De Sciglio e Astori può scalzare Ranocchia. Il recupero di Buffon garantisce personalità, leadership.
Mentre Kovac prepara un terzetto - Rakitic, Brozovic, Kovacic - per irretire Pirlo, il regista azzurro studia il futuro, tra Juve e Mls, pronto a ritoccare l'album italiano con una notte di stampo antico. Ai suoi lati, Marchisio, anche lui vittima di un affaticamento in settimana, e Parolo. Il centrocampista della Lazio rappresenta un usato sicuro, Bertolacci e Soriano due scommesse.
Kovac, senza Corluka, schiera la Croazia con il consueto 4-2-3-1, alzando Kovacic sulla trequarti, con Rakitic a far le veci di Modric. Brozovic come equilibratore, mezzali offensive Olic e Perisic, Mandzukic terminale d'attacco. Davanti a Subasic, l'esperto Srna a destra, Pranjic sul fronte opposto, Vida e Schildenfeld al centro.
Il fischio d'inizio alle 20.45 agli ordini dell'inglese Atkinson.