Mai come questa volta conta il carattere. L'Italia si presenta a Spalato nuda, priva delle sue certezze, àncorata alla grinta del Ct, ma colpita ai lati dalla sorte. Barzagli e Chiellini sono fuori da giorni, ma gli infortuni dell'ultima ora rischiano di avere un peso addirittura maggiore. A centrocampo, scatta lo stop per Verratti e De Rossi. Il gioiello del Psg non recupera dal problema al polpaccio e lascia il ritiro, per il mediano giallorosso fatale invece una botta in allenamento.

In una cornice muta, privata della presenza degli spettatori per volere della Uefa, la Nazionale si gioca l'ultima occasione per scalfire il dominio croato, senza all'apparenza le giuste contromisure. A poco più di 24 ore dalla sfida, tante le questioni da risolvere. L'impressione è che Conte sia pronto a virare sulla difesa a 4, provata a lungo in allenamento, ma non sia ancora convinto sui 4 da schierare al via. Bonucci e Darmian sono sicuri del posto, De Silvestri e Astori sprintano per scavalcare De Sciglio e Ranocchia.

In mezzo, siamo nei piedi di Pirlo, ancora una volta. Il Pirlo attuale non è di certo al top della condizione, il peso della stagione grava sul fisico del talento bianconero e la Croazia è pronta ad approfittare di eventuali defaillances del regista azzurro. Ai lati di Pirlo, Marchisio e Parolo. Il laziale rischia, perché Conte ha almeno altre due scelte credibili. Bertolacci è reduce da una stagione super a Genova, Soriano è atleticamente il più in palla dei tre.

Cose fatte davanti. Un riferimento centrale, un 9 in grado di far respirare la squadra, Graziano Pellè, e due ali offensive duttili, Candreva e El Shaarawy, per far male alla Croazia e aiutare un centrocampo a rischio.

Conte si gioca tanto, ma ama le partite di rincorsa, le sfide ad handicap e a Spalato le carte, almeno ora, dicono Croazia.