E' l'evento che salverà l'estate degli appassionati di calcio più fanatici, in un'estate che sarà orfana di Mondiali ed Europei. Stiamo parlando della sempre appassionante Copa America, torneo che da sempre suscita grande interesse, per l'alto tasso tecnico, per la proverbiale combattività delle squadre in campo e per il suo essere storicamente incerto, dall'inizio alla fine. Il torneo, quest'anno, si svolgerà in Cile, dall'11 giugno al 4 luglio, e sarà trasmesso in Italia da Gazzetta Tv, la nuova piattaforma televisiva del celebre quotidiano rosa, che ne ha acquistato i diritti televisivi dopo i mancati accordi con Mediaset Premium e Fox Sports, che avevano messo in dubbio la visibilità della manifestazione in Italia. Abbiamo deciso di accompagnarvi all'inizio del torneo presentandovi, in tre puntate, le dodici squadre partecipanti, divise in tre gironi da quattro, che qualificano ai quarti di finale le prime due classificate di ogni gruppo, più le due migliori terze. Oggi cominciamo con il Gruppo A, composto dai padroni di casa del Cile, dall'Ecuador, dal Messico e dalla Bolivia.

Cile: La Roja è chiamata agli onori di casa, dopo l'ottimo mondiale brasiliano della scorsa estate, conclusosi ai rigori agli ottavi di finale contro i padroni di casa brasiliani, dopo aver fatto tremare questi ultimi e dopo aver battuto ed eliminato i campioni in carica spagnoli, tra gli elogi e gli applausi degli appassionati. La squadra allenata dal giovane tecnico Jorge Sampaoli si era distinta per il gioco brillante e per la proverbiale garra sudamericana. Tutti motivi che inducono all'ottimismo dalle parti di Santiago, dove si sogna di sollevare, per la prima volta, un trofeo spesso accarezzato ma mai raggiunto, come testimoniano le 4 finali e i 5 terzi posti. La rosa trabocca di talento ed è piena di conoscenze, attuali e vecchie, del nostro campionato. Il modulo di riferimento di Sampaoli è il 3-5-2, che a volte si trasforma in 4-3-1-2. Il portiere è il blaugrana Claudio Bravo, baluardo della difesa meno battuto dell'ultima Liga. Il perno centrale della retroguardia è l'interista Gary Medel, che Sampaoli utilizza al centro del pacchetto arretrato e che in patria è un autentico idolo. Il cervello del centrocampo è il viola Pizarro, tornato in nazionale a completare una mediana tutta "italiana", con l'altro viola Mati Fernandez e con l'atalantino Carmona. Davanti le stelle: il fresco vice-campione d'Europa Arturo Vidal agisce dietro le punte, Alexis Sanchez e l'ex napoletano Edu Vargas, tra i migliori al Mondiale, con l'esperto in rovesciate Pinilla a scalpitare in panchina.

Ecuador: La Tricolor abbandonò il Mondiale brasiliano ai gironi, dietro Francia e Svizzera, ma lo fece a testa alta, facendosi apprezzare per la qualità del gioco. L'Ecuador parte nei pronostici un po' dietro rispetto al Cile, non fosse altro per tre assenze pesantissime: Angel Mena, Felipe Caicedo e soprattutto il Red Devil Antonio Valencia. Chi ci sarà, però, sarà l'altro Valencia, Enner, tra le rivelazioni dell'ultimo mondiale, che insieme al trequartista Miller Bolanos e a due ali tecniche e veloci quali Jefferson Montero e Renato Ibarra, consentirà a mister Quinteros di schierare un 4-2-3-1 tutto sprint e tecnica. Cervello del centrocampo "l'europeo" Noboa, mentre a dirigere la retroguardia ci sarà l'esperto capitano Ayovì, che in Cile potrebbe tagliare il traguardo delle 100 presenze in nazionale.

Messico: Il Messico appartiene alla CONCACAF, la confederazione del Nord America. E' quindi un'ospite della Copa America, ma un'ospite piuttosto abituale, visto che sarà alla nona partecipazione, in un torneo in cui per due volte si è classificato secondo. Diciamolo subito: difficilmente rivedremo il Messico che in Brasile fece tremare l'Olanda. Dal 7 al 26 luglio, tra Stati Uniti e Canada, si gioca la Gold Cup, ed è proprio al torneo della Confederazione del Nord che il Tricolor guarda con maggior interesse. Non ne ha fatto mistero "El piojo" Herrera, che ha portato in Brasile una rosa composta quasi esclusivamente da giocatori esperti e che giocano nel campionato locale, fatta eccezione per quattro elementi. Tra questi il veronese Rafa Marquez, el Gran Capitàn, assoluto monumento del calcio messicano. In campo occhio al talento dei due classe '93 Salcedo e Corona, che sono anche i più giovani in rosa, oltre alla capacità da stratega di mister Herrera, allenatore capace come pochi di cambiare le partite in corso e che potrebbe guadagnarsi l'interesse di molti addetti ai lavori. In generale, comunque, pochissime speranze di successo.

Bolivia: El Verde è, stando al ranking Fifa, la penultima nazionale del torneo, meglio solo della piccola Giamaica. Eppure, nonostante una storia modesta nella Copa America, può vantare una vittoria in bacheca, ottenuta nel lontano 1963, in un'edizione ospitata proprio dalla stessa Bolivia. Il ct Mauricio Soria può contare su una squadra capitanata, dalla retroguardia, dal totem Ronald Raldes, forte della grande esperienza acquisita sui campi della Primera divisiòn argentina. In mezzo occhio al talento e alla capacità balistica di Jhasmani Campos, specialista nei calci piazzati, come racconta un impressionante dato statistico: mai un errore dal dischetto in carriera. Suscita curiosità anche il classe '94 Danny Bejarano, interessante centrocampista dell'Oriente Petrolero. In rosa anche un giovane noto agli appassionati del nostro campionato Primavera: il classe '97 Sebastian Gamarra, centrocampista del Milan allenato da Brocchi.