L'attesa è quasi terminata: la Finale di Champions League tra Juventus e Barcellona è alle porte, ora come non mai. Sabato sera si accenderanno i riflettori sull'Olympiastadion di Berlino, e tutti gli occhi saranno puntati sulla gara che decreterà chi sarà la regina d'Europa per la stagione 2014-15.
Ma come scenderanno in campo le due finaliste? Quale sarà l'atteggiamento tattico dei due schieramenti? Quali saranno i duelli più interessanti? Proviamo a passare ai Raggi X la partita più importante dell'anno.
Nell'imbastire la chiave di lettura di questa partita, è opportuno iniziare dalla squadra che certamente avrà il pallino del gioco: il Barcellona. Luis Enrique, contrariamente alle speranze dei tifosi juventini, non dovrà rinunciare ad alcun titolare. Nonostante la sostituzione nel secondo tempo della finale di Copa del Rey, Andrés Iniesta ha dichiarato di non aver mai pensato di non poter giocare la finale, e che sabato sarà della partita, come Luis Suarez, che si è rimesso con successo da un problema al bicipite femorale: i Catalani si presentano quindi a Berlino al pieno delle forze. Con la consueta veste tattica del 4-3-3, gli uomini di Luis Enrique partiranno con il piede sull'accelleratore, per indirizzare la gara fin da subito su un binario favorevole, e rompere il rigoroso equilibrio tattico e psicologico della squadra di Allegri. I Blaugrana imporranno il loro ritmo di gioco rapido e tecnico, splendidamente diretto dal genio di Andrés Iniesta, che inventerà letali trame con il suo tridente. Il possesso palla del Barça si è evoluto negli ultimi anni, e grazie alla presenza di un reparto offesivo lacerante negli spazi, prevede una maggior tendenza alla verticalizzazione di quanto si sia visto nel recente passato: Messi, Suarez e Neymar cercheranno in tutti i modi di sfruttare l'alchimia e trovare i tempi giusti per far saltare il banco e creare occasioni da gol, sostenuti da una manovra avvolgente che parte dal basso e costringe gli avversari a schiacciarsi nella propria metà campo.
Si tratterà di una partita di resistenza, e lo sa bene Massimiliano Allegri, che dovrà disporre una Juventus perfetta (come ha dichiarato Tevez alla vigilia). L'infortunio di Chiellini è un durissimo colpo per i bianconeri, che perdono una colonna del reparto più esposto: il dubbio sul sostituto è tra Andrea Barzagli, ancora acciaccato, e Angelo Ogbonna. L'intenzione di Allegri è di aspettare il centrale campione del Mondo fino all'ultimo e schierare l'ex Torino solo nel caso in cui il numero 15 bianconero non sia in condizione di giocare. Sorvolando sulle defezioni dei singoli, il tecnico livornese è propenso a schierare una difesa a 4, per evitare pericolose situazioni di 3 contro 3 in eventuali sbilianciamenti, che potrebbero essere fatali alla retroguardia bianconera. Lichtsteiner ed Evra i terzini, ai quali spetterà un compito molto arduo: il contenimento di Messi e Neymar.
Lo spostamento della Pulga dal ruolo di falso nueve a quello di ala destra permetterà al fuoriclasse argentino di avere lo spazio adeguato per sfruttare la sua straordinaria visione di gioco, oltre che la possiblità di dilaniare la difesa avversaria accentrandosi col sinistro: per Patrice Evra correre dietro a Messi e alla sua meravigliosa mente calcistica potebbe essere un problema. Sulla fascia opposta sarà duello tra Neymar e Lichtsteiner. L'attaccante brasiliano ha nel dribbling e nella rapidità la sua arma migliore, e la spiccata ostentazione di classe e tecnica potrebbe mettere in serie difficoltà lo svizzero, solito a reagire con interventi rudi alle finezze dei diretti avversari. Il terzino destro bianconero dovrà limitare Neymar limitando sè stesso, perchè bloccare il fenomeno ex Santos con mezzi poco ortodossi potrebbe costargli qualche cartellino scomodo nell'economia della partita. Per fortuna della retroguardia, Allegri schiererà con grande probabilità le linee di difesa e centrocampo molto vicine, dispiegando in fase di non possesso il 4-3-1-2 in un 4-4-2, con gli interni Marchisio e Pogba che andranno a dar man forte ai terzini nel contenimento delle ali avversarie e con Vidal che ripiegherà creando densità in mezzo al campo. Questa gabbia, che ha funzionato contro il Real Madrid, avrà il compito di chiudere gli spazi alla straordinaria armata blaugrana, e di ripartire in contropiede sfruttando la velocità di Carlos Tevez e Alvaro Morata. Lo spagnolo, uno degli uomini più in forma nel finale di stagione, offrirà maggiori soluzioni nel gioco di rimessa della Juve, totalmente inadatto alle caratteristiche di Llorente.
A livello difensivo, il Barcellona sarà guidato da Javier Mascherano, combattente inossidabile e leader assoluto della propria metà campo. Le letture di gioco del Jefecito saranno fondamentali nelle azioni, prevedibilmente rare, che riuscirà a tessere la squadra di Allegri, e in più sarà interessante godersi il duello con Carlos Tevez, in una amarcord del Superclasico. A fianco dell'Argentino giocherà Gerard Piqué, padrone indiscusso di ogni pallone alto. Sulle corsie basse si annideranno ulteriori pericoli per la difesa bianconera: a sinistra Jordi Alba e a destra Dani Alves creeranno superiorità numerica con le loro sovrapposizioni da ali aggiunte, per allargare ulteriormente il campo a prorpio piacimento. L'impianto tattico della gara sembra intuibile, ma il limite dei moduli e delle strategie sarà la costante incalcolabile dei singoli, come Gigi Buffon e Marc-Andre Ter Stegen, i due portieri che si giocheranno l'ingresso nella storia a colpi di parate, e tutti i fuoriclasse (prevalentemente del Barça) che potranno decidere il match con le loro giocate, e regalarci una finale di Champions League da brividi.