Sei giorni dopo la sfida del Parco dei Principi il Barcellona di Luis Enrique ritrova il Paris Saint Germain di Laurent Blanc al Camp Nou. Sfida che sembra già aver emesso il proprio verdetto, con i catalani corsari una settimana fa, in terra francese: saccheggiata la resistenza francese, che in realtà tanta opposizione a Neymar e Suarez non ha mosso. Tre ad uno il risultato dell'andata: difficile, se non impossibile ribaltarlo in una sfida che, precedenti e numeri alla mano, come vedremo successivamente, ha sempre visto i blaugrana portare a casa il pass delle semifinali. Chiamatela impresa, chiamatela utopia: il Psg si ri-affida, dopo la squalifica dell'andata, ad Ibra e Verratti, che assieme ad un assetto molto spregiudicato lanceranno i parigini all'assalto dei blaugrana. "Allons enfant, le jour del gloire est arrivé".
Tranquilli, ma non troppo i padroni di casa, forti di un vantaggio costruito su ottime basi, così come aveva chiesto Luis Enrique: possesso, velocità, fraseggio e verticalizzazioni, il tutto, possibilmente, senza prendere gol. E' mancato, per una partita perfetta, soltanto quest'ultimo aspetto ad apporre la classica ciliegina si una torta fatta di crema catalana di ottima fattura: Messi ha ispirato, Neymar e Suarez finalizzato. Il Barcellona sembra una macchina perfetta, senza alcun dubbio, arrivati a questo punto della manifestazione, la pretendente più accreditata alla Coppa dalle grandi orecchie.
Già, in Spagna si sogna, sponda catalana. Perché con i continui sbalzi d'umore di un Real mai del tutto convincente come un anno fa, con l'Atletico in fase di riallestimento, un Bayern che è crollato sotto i colpi di Martinez e Lopetegui, le principali antagoniste sembrano esser diventate maggiormente le outsider che quelle blasonate. La situazione vede, oltre al Bayern in grande difficoltà, la Juve come maggiore candidata ad un posto nelle semifinali: i bianconeri potrebbero dar fastidio al Barca (sempre qualora passasse), ma sembrano partire sempre un gradino sotto. Da valutare chi, e soprattutto come, uscirà vincente dal derby di Madrid di mercoledì: a Barcellona si spera.
Il Paris Saint Germain, dal suo canto, spalle al muro e forse anche qualcosina in più, cerca un miracolo sportivo che raramente, se non mai, è accaduto nel corso della storia della manifestazione. Un conto è ribaltare (come dovranno fare i bavaresi di Guardiola) in casa. Tutta un'altra storia, come diceva il compianto Pino Daniele, è farlo fuori casa, soprattutto al Camp Nou. Blanc non s'arrende, non vuole essere la vittima sacrificale del caso e varerà, con ogni probabilità, una squadra votata all'attacco, spregiudicata, che affronti a viso aperto la non perfetta ed impenetrabile retroguardia blaugrana: Ibrahimovic, Cavani, Lavezzi e Pastore l'arsenale a disposizione dell'ex difensore. Non malissimo per sperare ancora.
Temi tattici: corro o non corro?
Il dilemma amletico che pervade la mente dell'allenatore francese è quello di sfidare a viso aperto il Barcellona oppure attendere (cosa che il punteggio non permetterebbe), Messi e compagni per poi ripartire in velocità. Bene, ma non proprio benissimo se si vuole ribaltare un 1-3. Serve dunque una scossa, un qualcosa che mini, nei primi minuti di gara possibilmente, le certezze che arrivano dal risultato dell'andata dei catalani: un gol nei primi 10-15 minuti permetterebbe al Barcellona di non avere più la certezza della qualificazione e potrebbe insinuare fastidi ed incertezze nelle menti dei possessori di palla di Luis Enrique. Di contro, un atteggiamento così offensivo lascerà, inevitabilmente, la porta aperta a contropiedi ed inserimenti da parte degli avversari, bravissimi a sfruttare questo tipo di situazioni soprattutto con quei tre fenomeni che si ritrovano in attacco. Si preannuncia, in ogni caso, una partita veloce con numerosi capovolgimenti di fronte, con i parigini che sono stati morsi dalla tarantola all'andata e vorranno rispondere con l'orgoglio, dimostrando, una volta ancora dopo l'impresa di Londra, il proprio valore.
Le ultime dai campi
Luis Enrique non farà turnover, anzi. La miglior squadra possibile scenderà in campo, compatibilmente con acciacchi ed imprevisti dell'ultim'ora. L'unico accorgimento, rispetto all'andata, potrebbe essere il ritorno, a centrocampo di Busquets, che porterebbe all'indietreggiamento sulla linea difensiva del Jefecito Mascherano in luogo di Mathieu. Per il resto la squadra sembra fatta: il tridente offensivo non si tocca. Messi, Suarez e Neymar sono la garanzia tra le mani di Luis Enrique. Ad innescarli Andres Iniesta ed Ivan Rakitic, con Busquets, come detto, a fare da equilibratore di centrocampo. Daniel Alves, in ballottaggio con Adriano ma dovrebbe spuntarla il primo, e Alba gli esterni, mentre Piquè accompagnerà il capitano dell'Argentina agli ultimi Mondiali davanti a Ter Stegen.
Parlavamo di formazione aggressiva scelta da Blanc. Ecco, quattro saranno le punte che, contestualmente, Laurent Blanc manderà sul terreno di gioco del Camp Nou. Lavezzi, Pastore e Cavani, in ordine da destra verso sinistra, agiranno alle spalle di Zlatan Ibrahimovic. Verratti, riabilitato dopo il turno di squalifica, assieme a Matuidi proverà a fare un doppio lavoro durissimo: filtro in fase di non possesso, faro del centrocampo in fase di ripartenza ed impostazione. La linea difensiva dovrà essere, per forza di cose, per proteggere lo schieramento a trazione anteriore, più bloccata: per questo ci sarà Marquinhos a destra, in luogo di Van Der Wiel, con Maxwell a sinistra, con la coppia centrale di brasiliana composta da Silva e Luiz. Sirigu in porta.
Probabili formazioni
Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Alves/Adriano, Piquè, Mascherano, Jordi Alba; Rakitic, Busquets, Iniesta; Suarez, Messi, Neymar.
Psg (4-2-3-1): Sirigu; Marquinhos, Thiago Silva, David Luiz, Maxwell; Matuidi, Verratti; Lavezzi, Pastore, Cavani; Ibrahimovic.
Le parole degli allenatori
Un Luis Enrique guardingo quello che ha parlato ai microfoni dei giornalisti in conferenza stampa: sa di avere un vantaggio, ma non vuole abbassare la guardia. "I nostri avversari hanno ottenuto un risultato negativo e ora cercheranno di vincere qui con tutti i mezzi a disposizione, e il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo vincere questa partita. Non saprei chi ha migliori chance di superare il turno, di certo dovremo giocare un'altra grande gara, visto che c'è in palio una posta molto importante per entrambe. Non siamo i favoriti per la vittoria in Champions League. Siamo candidati a raggiungere le semifinali, così come lo sono il PSG e tutte le altre partecipanti. Ma solo quattro supereranno il turno. Abbiamo bisogno dei nostri tifosi, contiamo su di loro perché ci rendono più forti".
Il PSG recupera due giocatori fondamentali, ma Enrique non sembra preoccupato: "Il ritorno di Ibrahimovic non cambia nulla, il PSG giocherà con lo stesso stile di sempre. Ibrahimovic e Verrati sono elementi molto importanti, e quindi la qualità individuale del PSG aumenterà di sicuro. Potremmo cambiare i nostri piani, ma non per il rientro di Ibrahimovic e Verrati. A volte cambiamo le cose per rendere la vita più difficile ai nostri avversari, ma non a seconda di singoli giocatori. Verratti è sempre stato all'altezza di qualsiasi squadra, amo questo giocatore dalla prima volta che l'ho visto. Direi che al momento siamo al massimo. Domani saremo al top per il PSG, non vediamo l'ora di affrontarli. Messi è al massimo della forma, sta bene e ha appena segnato la sua rete numero 400. Si tratta di un traguardo incredibile e di un giocatore unico. Non so perché Suárez si sia inserito al Barcellona meglio di quanto non abbia fatto Ibrahimovic. Ci ha messo un po' a sbloccarsi di fronte alla porta, ma da parte mia non posso far altro che lodare la sua etica di lavoro. Suárez si è inserito molto in fretta, alcuni giocatori hanno bisogno di più tempo, lui invece c'è riuscito molto velocemente".
Dal canto suo, Blanc pensa che i suoi, a questo punto e con questo risultato, non abbiano più nulla da perdere: "Sappiamo che sarà dura domani, non abbiamo avuto molto tempo per prepararci ed è un peccato, perché si tratta di una sfida molto interessante. Il problema è che siamo costretti a segnare, ma sono certo che avremo molte opportunità per riuscirci. Il risultato della scorsa settimana sarebbe stato lo stesso con o senza gli infortunati. Mi piacerebbe avere tutti a disposizione sia all'andata sia al ritorno, ma purtroppo non è possibile. Non ci possiamo lamentare di questo, a Parigi il Barcellona ha dominato l'incontro. Ibrahimovic e Maxwell conoscono il Barça e hanno vissuto a Barcellona, quindi conoscono anche la cultura dei nostri avversari. Questo è un vantaggio per noi, anche se la filosofia dei catalani è la stessa di sempre. Zlatan non dubita di sé in campo, è sempre molto sicuro".
Saranno dunque importanti i rientri, ma non solo, perchè ci vorrà attenzione: "Speriamo di dimostrare che all'andata non eravamo al massimo: i grandi attaccanti sono importanti, e all'andata non c'era Ibrahimovic. Il Barça è un grande club, lo sanno tutti, pieno di giocatori eccezionali che verranno ricordati a lungo anche al termine della loro carriera. C'è una differenza tra PSG e Barça: il PSG sta costruendo un grande club, il Barcellona lo è già. Non siamo qui in gita scolastica, conosciamo il Barcellona e sappiamo che vorrà vincere, ma anche noi abbiamo lo stesso obiettivo e dovremo dimostrare fermezza e decisione. Non mi piace la parola 'vendetta'. Dovremo fare molta attenzione al loro tridente, ma questo non è di certo un segreto".
I precedenti della sfida
Sono già tre i precedenti in questa edizione della Champions League tra le due squadre, che si erano già affrontate al primo turno. Nell’ultima giornata della fase a gironi, sempre al Camp Nou, si imposero i catalani. Per il PSG, dunque, l’impresa è doppia considerando che deve rimontare dopo il 3-1 subito al Parco dei Principi. Quella dell'andata è stata la prima sconfitta nelle ultime 34 gare europee interne. E' la terza volta che le due squadre si incontrano in questo turno della competizione. Ai quarti di finale del 2012/13, il Barcellona si è imposto grazie ai gol in trasferta dopo due pareggi, 2-2 a Parigi e 1-1 al Camp Nou.
La sfida in pillole
Il Barcellona ha perso solo una delle ultime 31 partite interne di Champions League, vincendone 24. In casa contro squadre francesi, i catalani hanno vinto 6 volte, pareggiato 2 e perso una. I catalani si sono qualificati 34 volte su 36 dopo aver vinto l’andata in trasferta, l’ultima negli ottavi di finale contro il Manchester City. È stata eliminata soltanto dal Colonia nella Coppa Uefa 1980-81 (1-0 fuori, 0-4 in casa) e dal Metz nella Coppa delle Coppe 1984-85 (4-2 fuori e 1-4 in casa). Il PSG ha perso solo 3 delle ultime 13 trasferte di Champions League, vincendone ben 7. In Spagna ha un bilancio di 4 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte. L’ultima vittoria esterna è degli ottavi 2012-13, 2-1 in casa del Valencia.