La caduta degli dei. Di fronte a uno stadio stracolmo, in una notte di Champions, Guardiola riscopre l'amaro sapore della sconfitta. Vince, stravince Lopetegui, vince, stravince il Porto. Per venti minuti c'è una squadra che si prende il campo, con forza, idee, gioco, cattiveria. Il Porto arriva prima e meglio del Bayern, si compatta in difesa, con due linee ravvicinate, e riparte furiosamente, cogliendo i frutti di un pressing attento e ordinato. Xabi Alonso e Dante palesano difficoltà mentali più che tecniche, distrazioni non da "grande". Impossibile reggere quel ritmo e appena il Porto cala, esce il Bayern. Il gol di Thiago permette a Guardiola di guardare con fiducia al ritorno, ma Jackson Martinez, un trascinatore, stende la difesa bavarese nella ripresa e garantisce un vantaggio ampio in vista dei 90 minuti decisivi. Il Bayern esce con le ossa rotte, ma non eliminato, tutt'altro. La rosa è tale che una rimonta non appare impossibile, vista l'assenza, a Monaco, di Danilo e Alex Sandro, ma il miracolo portoghese è comunque rimarchevole, per progetto, prospettiva, investimenti. Troppo pesanti le defezioni del Bayern. Senza l'estro di Robben e Ribery, senza la leadership di Schweinsteiger, con una difesa priva di Benatia e Alaba, ovvio dover concedere qualcosa. Quel che si può imputare al Bayern è l'approccio alla partita, non da Champions, non da quarto di finale. Il Porto lascia il Dragao con la conspevolezza di aver messo nella mente del Bayern un tarlo, con la sicurezza di potersi giocare la qualificazione, non una cosa scontata al momento del sorteggio.
Il Bayern si presenta ad Oporto privo di alcune pedine chiave e Guardiola deve ridisegnare l'undici iniziale. Mancano le frecce esterne, Robben e Ribery, rilancio dal primo minuto per Thiago Alcantara, posto nei tre alle spalle della prima punta, Lewandowski. Lahm davanti alla difesa, in compagnia di Xabi Alonso, Dante fa coppia con Boateng. Lopetegui opta dal primo minuto per Jackson Martinez e mette in campo un Porto coperto, pronto a colpire. Quaresma e Brahimi si sdoppiano tra fase offensiva e ruolo di contenimento, garantendo protezione alla retroguardia alla quattro.
L'inizio del Porto è una lezione di ferocia e precisione. Il Bayern, intimorito, capitola due volte nei primi dieci minuti. Un festival dell'orrore e dell'errore, inaugurato da Xabi Alonso e completato da Dante. Al 3', il centrocampista perde il contrasto al limite dell'area con Jackson Martinez e consente all'attaccante di involarsi verso la porta. Il 9 di Lopetegui sposta il pallone prima dell'arrivo di Neuer e si prende la massima punizione, trasformata con freddezza da Quaresma. Sette minuti dopo è 2-0. Controllo maldestro di Dante, Quaresma si avventa sulla sfera, punta l'area, e con l'esterno beffa Neuer. Il Bayern, pericoloso poco prima con Lewandowski, è in ginocchio. Guardiola, in piedi, osserva dubbioso, evidente è la mancanza di personalità in diversi elementi. La crescita bavarese si evidenzia quando il Porto alza un attimo il piede dall'acceleratore. Con due gol di margine, i padroni di casa rallentano e il Bayern prende campo e fiducia. Al 28', il gol di Thiago Alcantara che riapre la qualificazione. Lahm apre per Boateng sulla destra, cross tagliato del difensore, Lewandowski si avventa sul primo palo e taglia fuori Martins Indi, Maicon, forse per paura di non colpire nel giusto modo, lascia passare la sfera, e Thiago Alcantara da pochi passi ribadisce in rete. 2-1 e il Porto comincia a sentire il peso del Bayern. L'iniziale ardore lascia il posto a qualche disattenzione in fase di palleggio e anche la spinta offensiva perde in consistenza. L'ultimo sussulto della prima frazione è però ancora dei padroni di casa. Il tiro-cross di Alex Sandro sorprende Neuer, che tocca, ma non controlla, e vede la palla adagiarsi sulla traversa. All'intervallo è 2-1 Porto.
Il riposo restituisce linfa al Porto e il ritorno in campo vede l'undici di casa di nuovo aggressivo, vivo. Il Bayern non ha le idee chiare, rischia, in costruzione. Xabi Alonso è in difficoltà sulla continua pressione del Porto. Senza fiato, i bavaresi vanno in affanno e incappano in insoliti errori. Al 55', Casemiro prova a sorprendere Neuer da centrocampo, ma il portiere tedesco recupera palla e posizione. Guardiola richiama uno spento Goetze per inserire Rode, ma è ancora Neuer a salvare il Bayern. Danilo affonda sulla corsia e mette al centro per Herrera, Boateng devia pericolosamente verso la porta e Neuer è stroardinario nell'evitare guai peggiori. La caduta è rimandata solo di pochi minuti, perché al 65' Jackson Martinez mette in scena un pezzo di bravura. Il capitano controlla il lancio lungo proveniente da sinistra, elude l'intervento di Neuer e trova la porta da posizione defilata, beffando la disastrosa coppia centrale del Bayern. 3-1 e di nuovo Porto padrone della scena.
I cambi di Guardiola, con Badstuber per Xabi Alonso, non cambiano l'inerzia del match e il Porto controlla il finale, registrando il giallo pesante a Danilo, assente al ritorno come Alex Sandro. Nella cornice meravigliosa del Do Dragao il Porto disegna un'impresa quasi perfetta, ma a Monaco, presumibilmente contro un altro Bayern, serve un'altra prestazione monstre per coltivare la speranza semifinale.