Juventus - Monaco è una partita ostica, per entrambe le squadre, ma la pressione è soprattutto sui bianconeri, mentre i francesi sono la sorpresa di questi quarti di finale, la compagine probabilmente meno quotata, gli underdog di questa edizione. Spesso sono queste le sfide più insidiose, e lo sa bene Andrea Raggi, presentatosi in conferenza stampa insieme al suo allenatore Leonardo Jardim.
"La partita di domani è difficile, ma ce la giocheremo come con l'Arsenal, - ha detto il difensore italiano - con tranquillità e concentrazione, vogliamo fare una grande partita. Per noi è un match molto importante, domani andiamo a giocare per vincere, senza paura e senza timore, non siamo qua per caso, ci siamo meritati di arrivare a giocare questa partita. C'è grande soddisfazione, giochiamo contro una grandissima squadra, non abbiamo festeggiato. La Juve è una squadra di altissimo livello, non so se sia più forte dell'Arsenal ma è una grandissima squdra. La nostra forza è il nostro gruppo: i nostri giovani domani dovranno giocare con tranquillità e spensieratezza, come con l'Arsenal, perchè la pressione è soprattutto sulla Juve".
Raggi torna dunque a giocare in Italia dopo diversi anni, lui che arrivò nel principato nel 2012: "Giocare dopo anni in italia, in un quarto di finale di Champions League, è una doppia soddisfazione, è una partita molto importante". Davanti si troverà la difesa della Nazionale, lui che non ha mai indossato l'azzurro, se non nell'Under-21: "La partita è di grande palcoscenico, ho 30 anni e non sono mai stato convocato, il pensiero c'è sempre, dovunque giochi. Se non arriva però non è un problema, Conte guarda tutti i campionati, se me la meriterò ne sarò felice". Nei suoi anni nel bel paese, Raggi ha vestito la maglia dell'Empoli, con un compagno di squadra che sarà un avversario in questo quarto: "Ho giocato con Marchisio, lo reputo un top player nel suo ruolo, ero convinto potesse diventare un grandissimo giocatore, è completo e sarà un pericolo per noi".
Non è però l'unica stella che ha la Juve in squadra: "L'assenza di Pogba è un brutto colpo per la Juve, ma a Dortmund anche senza di lui ha fatto una grande partita, ha tantissimi top player. Grande assenza, ma chi giochera al suo posto sarà comunque di livello. Tevez è un grandissimo attaccante, ha fatto la differenza nella Juventus, mi ha veramente impressionato. Ha davvero tutto, pressa ed è anche tecnico".
Infine, una battuta sulla sua famiglia, divisa tra i colori nerazzurri e il bianconero: "Sono cresciuto con un nonno interista e la famiglia juventina, il nonno mi ha contagiato, ma crescendo non ho mai avuto una squadra del cuore. Domani però la famiglia tiferà Monaco".
Concorda su molti punti, e non potrebbe essere altrimenti, anche l'allenatore portoghese Leonardo Jardim, primo artefice di questa qualificazione sorprendente ai quarti: "Noi meritiamo questi quarti di finale, abbiamo chiuso la Fase a gironi da capolista. La Juve è favorita e per qualità e per esperienza: ha calciatori per cui parla il curriculum. Faremo il nostro gioco rispettando totalmente l'avversario e cercando di centrare un grande obiettivo. Quest'anno la Juve è più forte dell'Arsenal: i bianconeri sono ai quarti di Champions, i londinesi no".
Per farlo probabilmente si affiderà in attacco anche a Anthony Martial, giocatore dotato di gran talento e già paragonato ad Henry: "Ha diciannove anni, è ancora giovane. E' migliorato tantissimo quest'anno e ha ancora grandi margini di miglioramento". Insieme a lui, anche l'esperienza di Dirar: "E' un giocatore importante sia in campionato che in Champions League. Lavora tanto sotto il profilo dell'intensità, sempre presente a centrocampo. Rappresenta un valore sicuro e potrà fare la differenza domani".
L'osservato speciale è Carlitos Tevez, uomo più pericoloso, ma non sono previsti trattamenti speciali per il numero 10 bianconero: "E' il capocannoniere della Serie A e ha enorme qualità, nonché grande esperienza. Dovremo tenere gli occhi ben aperti con lui, ma la Juventus non è solo Tevez". Un Monaco a tutto tondo quello creato da Jardim: "Noi diamo grande attenzione ai compiti offensivi e difensivi. Si può dire che giochiamo all'italiana sotto il profilo dell'organizzazione in campo, dell'atteggiamento in fase di non possesso palla".