Poteva essere Wembleydon, alla fine però sono arrivati "solo" quattro gol nella serata dell'Inghilterra, che ha messo k.o. l'avversario Lituania senza troppi problemi. Due per tempo, per la precisione, per la squadra di Hodgson, con il solito protagonista: Wayne Rooney. Due pali e un gol, tutto nel giro di 20 minuti, i primi 20, dove si è capito come sarebbe andata. Ha sognato il miracolo la squadra ospite, ma una difesa eccessivamente fragile ha permesso ai padroni di casa di dilagare. Una serata perfetta, sotto tutti i punti di vista, perchè probabilmente stasera è arrivata una certezza: Harry Kane è un predestinato. E se non lo è chi entra e dopo 90 secondi, al debutto, segna il suo primo gol in nazionale maggiore, non lo può essere davvero nessuno.
LE SCELTE - Hodgson sceglie il classico 4-3-1-2, senza troppe sorprese: Clyne preferito a Walker da terzino destro, Jones vince il ballottaggio con Smalling e Jagielka per affiancare Cahill al centro della difesa, mentre a sostituire Wilshere in cabina di regia ci va l'esperienza di Carrick, in un momento d'oro con il Manchester United. Davanti niente Kane, almeno dall'inizio: si va con Rooney e Welbeck. Pankratjevas sceglie una sorta di 4-4-1-1, con ben quattro difensori centrali di ruolo sparsi per il campo: insomma, tutti in difesa sperando di ripartire, appoggiandosi sull'unica punta Matulevicius.
LA PARTITA - Sin dai primi minuti la nazionale dei tre leoni fa capire chi comanda a Wembley: prima Rooney, al 4', viene lanciato da Delph e solo davanti a Arlauskis colpisce solo il palo. Deve aspettare solamente un paio di minuti Wazza per trovare la rete numero 48, che lo porta a due soli gol di distanza da un certo Bobby Charlton, recordman per quanto riguarda la Nazionale: Welbeck sulla destra salta un uomo in velocità con un ottimo tunnel e spara, il portiere respinge come può e il numero 10 ci mette la testa per firmare l'1-0.
Entra in campo al quarto d'ora la Lituania, un po' frastornata dall'inizio a tuono dei padroni di casa, ma le sortite offensive producono poco o nulla. E allora ancora Rooney va vicinissimo al secondo gol al 19': ancora Welbeck prende il fondo con una grande accelerazione, cross al centro dove l'attaccante dello United prova a piazzarla di testa, colpendo solo la traversa però. Il gioco tutto di prima dei padroni di casa mette in seria difficoltà gli ospiti, che però hanno una grande occasione al 32', quando ci vuole un grande intervento di Jones per mettere in corner un cross basso pericoloso di Mikoulinas. Nel finale di primo tempo però, con un po' di fortuna, l'Inghilterra raddoppia: cross teso al centro dalla sinistra su cui si butta Welbeck, che incorna di testa trovando la decisiva deviazione del povero Kijanskas, che insacca nella sua porta non lasciando scampo ad Arlauskis.
Anche la ripresa vede lo stesso leitmotiv del primo tempo, e le occasioni stavolta fioccano: il portiere lituano ci mette una pezza prima su un sinistro volante di Delph e poi su una botta sul suo palo di un attivissimo Welbeck, a cui è mancato solo il gol. Ci pensa Sterling al 58' a fare 3-0, sfruttando una grande palla rasoterra al centro di Rooney, che non si fa mancare nemmeno l'assist al bacio per il taglio perfetto del giovane talento del Liverpool.
Al 72', il momento che tutta l'Inghilterra, e non solo, attendeva: Hodgson toglie dal campo proprio Wazza, facendo entrare l'uomo su cui tutti i riflettori erano puntati, cioè Harry Kane. Il destino poi da una mano, perchè dopo 90 secondi Sterling lavora un ottimo pallone sull'out di sinistra dell'area, mette la palla sul secondo palo, dove appostato come un avvoltoio c'è proprio lui, proprio Kane: che di testa appoggia in rete. 90 secondi per far innamorare un'intera nazione.
Il finale è solo una passerella per i padroni di casa, che provano l'affondo in un paio di occasioni senza però essere mai davvero pericolosi. La serata molto grigia della Lituania si chiude con l'infortunio di Andriuskevicius, che ha la peggio in un contrasto con Sterling e lascia il campo in barella, tra gli applausi di Wembley. Che ora ha un nuovo idolo, e stasera ha confermato di essere un predestinato. E, come detto, se non lo è uno che segna dopo 90 secondi al suo debutto con la maglia della Nazionale, davvero non ne possono esistere altri.