Sabato sera, a Sofia, l'Italia di Antonio Conte scende in campo per continuare la corsa verso il prossimo europeo, in programma nel 2016 in Francia. Dopo quattro tornate, azzurri al comando del Gruppo H, a pari punti con la Croazia, una lunghezza avanti alla Norvegia. Possibile snodo il ritorno sul campo di Modric e compagni, ma da Sofia passa un treno importante, perché l'Italia, in trasferta, non può concedersi pause. Il pari interno con Malta racconta di una Bulgaria non irresistibile, ma l'attenzione è massima e Conte studia il miglior undici da mettere sul campo nel ritorno al calcio giocato dell'undici azzurro, impegnato l'ultima volta a metà novembre.
Un'Italia più "fresca", senza dubbio. Tanti i volti nuovi, qualche assenza pesante. Il centrocampo saluta, al momento, due senatori, Andrea Pirlo, acciaccato, e Daniele De Rossi, lontano da Roma e forse dall'Italia. Dito puntato su De Rossi, uno dei principali accusati per la stagione in calo della Roma. Contratto e status costano al giocatore critiche pesanti e l'aria della Capitale sembra stritolare un simbolo della romanità. Conte rinuncia, per motivi diversi, ad entrambi e incorona Verratti, un gigante a Stamford Bridge, di fronte a Mourinho, il simbolo del successo parigino.
Attorno a Verratti ruota l'Italia, giocatori di qualità e corsa, nel mezzo e sulle corsie. Marchisio, straordinario nel successo bianconero a Dortmund, si sposta di un passo, lasciando la posizione centrale, occupata in Germania, per accomodarsi sul centro-sinistra, dalla parte opposta Candreva, con Darmian e Pasqual sulle fasce laterali.
Il ritorno di Barzagli, perfetto nell'ultima uscita della Juve, con il Genoa, consente a Conte di riproporre il tridente difensivo a lui caro ai tempi della Signora, Barzagli - Chiellini - Bonucci, tutto d'un fiato.
Un dubbio nel reparto avanzato. Conte difficilmente rinuncia a Zaza, per la capacità del giocatore del Sassuolo di interpretare al meglio le due fasi di gioco, garantendo un supporto al centrocampo e imprevedibilità nella zona d'attacco. Al suo fianco, ballottaggio tra Vazquez - "Vazquez nasce attaccante e si sente attaccante", così il Ct in conferenza stampa - e Eder, protagonista assoluto nella vittoria della Sampdoria sull'Inter. Un passo indietro Immobile, non al top Gabbiadini.