Tutto troppo facile al Dragao: una partita che vedeva una squadra leggermente favorita, che ha però nettamente abusato dell'avversario in 90 minuti. Il Porto vola ai quarti di finale, dopo aver battuto il Basilea per 4-0, al termine di una partita a dir poco a senso unico. E la vittoria ci sta tutta: quattro magie, firmate nell'ordine da Brahimi, Herrera, Casemiro e nel finale anche da Aboubakar. Un risultato netto, convincente, che proietta il Porto al turno successivo, ma non solo: la squadra di Lopetegui è un avversario pericoloso, insidioso e pieno di talento. Attimi di paura in una serata perfetta: Danilo ha lasciato il campo in ambulanza per un colpo alla testa, ma per fortuna sta bene.

LE SCELTE - Rispettano il pronostico anche le scelte dei due allenatori, che non cambiano per l'occasione, fidandosi dei loro uomini. Assenza pesante però quella dei padroni di casa: fuori Jackson Martinez per un problema all'inguine, dentro Aboubakar, con ai suoi lati Tello e Brahimi. Scelto Marcano in difesa vicino a Maicon, con Evandro a centrocampo. La risposta del Basilea è un 4-2-3-1 variabile, a seconda della posizione soprattutto di Fabian Frei. Assenti Ivanov e Suchy su tutti, coppia difensiva formata da Schar e Samuel, mentre Streller è l'unica punta di peso per Paulo Sousa.

PRIMO TEMPO - Il primo tempo va in crescendo dopo un inizio veramente eccessivamente troppo lento, con due squadre che si studiano di fatto per i primi 10 minuti, fino a quando il Porto non comincia a trovare i suoi due esterni offensivi, che infiammano la partita: al 13' un taglio di Tello viene letto male da Samuel, che lo stende al limite dell'area, regalando una punizione perfetta per il destro di Brahimi, che non si fa pregare, un passo di rincorsa e palla che, dopo aver oltrepassato la barriera, si insacca alla sinistra di un Vaclik immobile. Entra in fiducia la squadra di Lopetegui, che sfiora il raddoppio dalla distanza per un paio di volte, con Casemiro e con Aboubakar dai 30 metri. Nel frattempo però, al 18', un fattaccio: Fabiano in uscita travolge Danilo, suo compagno di squadra, che deve lasciare campo e stadio in ambulanza. Il giocatore non ha comunque subito conseguenze. Nonostante abbia perso uno dei suoi uomini migliori, continua a macinare gioco la squadra di casa, mettendo sotto pressione gli svizzeri, che faticano a uscire. Al 40' altra occasione per i Dragoes, tanto per cambiare dall'esterno, di destra questa volta: Tello mette al centro, dove salva tutto Schar. La prima occasione degna di nota del Basilea arriva nel finale, con un sinistro di Gashi che scivola fuori di poco. In precedenza, due tiri non troppo pericolosi, di Streller e Gonzalez.

Il secondo tempo prende una brutta piega sin da subito per gli svizzeri: dopo due minuti, Hector Herrera piazza il destro a giro sul palo lungo per realizzare il 2-0, dopo uno spunto straordinario di Brahimi, vero mattatore della serata. Si scaldano un po' gli animi del Basilea, tanto nervosismo dopo il gol del messicano, e una mezza rissa sfiorata che Eriksson risolve con un paio di gialli: così, al 56' Casemiro decide di chiudere il discorso in maniera piuttosto definitiva con una punizione insensata dai 30 metri. Potenza e precisione, qualche ragnatela tolta dall'incrocio dei pali e qualificazione praticamente in tasca. Da lì è quasi accademia: si mette con un 3-4-3 iperoffensivo Paulo Sousa, con due fluidificanti come interni di difesa e due ali da interni di centrocampo, che non genera però troppe occasioni, anzi, espone ulteriormente il fianco ai contropiedi del Porto, e paga dazio infatti al 76', quando Aboubakar si invola verso la porta di Vaclik e lo trafigge con un destro secco dai 20 metri che si spegne nel sette. Il finale è una semplice passerella e formalità: ci prova con un paio di tiri dalla distanza il Basilea, e nel recupero Samuel si fa anche espellere per un secondo giallo a dir poco inutile. Ai Dragoes è semplicemente riuscito tutto, agli svizzeri nulla. E giustamente, ai quarti di finale, ci vanno gli uomini di Lopetegui, avversario da non sottovalutare assolutamente.