Lo sport è in ogni sua veste espressione di passione, sentimento, attenzione maniacale, un gioco da cui è difficile separarsi. Calati nello sport si è come calati in un mondo magico, bambini eterni nel paese dei balocchi. Lo sport in questione è il calcio, che purificato dalle mortificazioni economiche, finanziarie, tattiche, torna ad assumere contorni fantastici, fantasiosi, portando la mente in scenari non preventivabili. Ecco perché l'addio è doloroso, e il vento del ritorno, torna, per tutti, a soffiare con forza. Qui si può scegliere se chiudere definitivamente la porta o accettare il richiamo ammaliante del pallone, tante volte calciato, fermato, accarezzato.
Ronaldo, torna, come proprietario, soprattutto come giocatore. In evidente sovrappeso, accetta la sfida, volando oltreoceano, per sbarcare in America, a supportare la crescita esponenziale del Soccer. Non il primo campione che sceglie gli Stati Uniti, lungo il viale del tramonto, per partecipare all'espansione del marchio calcio in una nazione da sempre attratta da sport diversi, dal basket al baseball, fino all'hockey.
Fort Lauderdale Strikers, questa la squadra scelta da Ronaldo per il grande rientro. Una sfida al tempo, ai giovani arrembanti, una sfida forse verso se stesso. Non di solo poker può vivere uno come il Fenomeno, abituato a scherzare gli avversari, a esaltare le folle. Il campionato fissa il nastro di partenza a Primavera, qualche mese per ritrovare un'accettabile condizione. Serve un sacrificio importante, occorre tornare in campo, prima di tutto per allenarsi, con serietà.
Il cammino è agli albori, eppure ancora oggi il pubblico si accende, è Ronaldo, il Fenomeno.