APOEL NICOSIA - PSG 0-1
87' Cavani
Apoel Nicosia (4-4-2): Pardo; Joao Guilherme, Carlao, Antoniadis (41' Riise), Mario Sergio; Efrem, Tiago Gomes, Nuno Morais (79' De Vincenti), Vinicius; Manduca, Sheridan (67' Djebbour). All.: G. Donis.
PSG (4-3-3): Sirigu; Van der Wiel, David Luiz, Thiago Silva, Maxwell; Thiago Motta, Verratti (70' Cabaye), Matuidi; Lucas (88' Chantome), Cavani, Pastore (70' Bahebeck). All.: L. Blanc.
A sopresa, l'Apoel rinuncia a Riise e Djebbour, giocatori di maggiore esperienza in Champions League. Assenze pesanti anche nel PSG, che non può disporre di Ibrahimovic e Lavezzi, oltre a Marquinhos; ritorna Thiago Silva al centro della difesa.
Il primo tempo è scialbo e senza enormi occasioni, ne da una parte ne dall'altra. Il PSG lo chiude con il 67% di possesso palla, ma senza aver mai creato problemi dalle parti di Pardo; dall'altra parte, ottima prestazione degli uomini di Donis (che perde Antoniadis per infortunio, dentro Riise), più grintosi e pericolosi in contropiede, soprattutto con la coppia d'attacco composta da Sheridan e Manduca, anche se, come detto, le occasioni non sono arrivate.
L'apertura del secondo tempo vede un ottimo PSG: la prima occasione vera è sulla testa di Cavani, la palla sorvola la traversa di pochissimo. L'Apoel entra in campo un po' in ritardo, ma al 57' va vicinissimo al gol, con un colpo di testa di Tiago Gomes che trova un salvataggio sulla linea di David Luiz che vale come un gol. La partita non è bellissima e solo una giocata la può sbloccare: questa arriva all'87' grazie a Cavani, che in area, spalle alla porta, si gira in area e praticamente da terra la mette rasoterra e lemme lemme alle spalle del portiere.
La squadra di Blanc così vola davanti a tutti con 7 punti, Barcellona compreso. L'Apoel resta a un punto.
BARCELLONA - AJAX 3-1
8' Neymar, 24' Messi, 88' El Ghazi, 90+4' Sandro
Barcellona (4-3-3): Ter Stegen; Dani Alves, Bartra, Piqué, Jordi Alba; Rakitic, Mascherano, Iniesta (76' Rafinha); Pedro, Messi (66' El Haddadi), Neymar (61' Sandro). All.: L. Enrique.
Ajax (4-3-3): Cillessen; Van Rhijn, Veltman, Moisander, Viergever; Klaassen, Zimling (56' Riedewald), Andersen; Schone, Sigthorsson (73' Sigthorsson), Kishna (46' Milik). All.: F. De Boer.
Barcellona che non può disporre di Busquets (si parla di pubalgia), avanza quindi Mascherano con Bartra in difesa. De Boer non può disporre invece di Boilesen e Serero, al loro posto ci sono Andersen e Viergever, spesso usato a centrocampo.
Ci mette poco il Barcellona: dopo soli 8 minuti è Neymar a sbloccare col destro a giro, servito bene da Messi. Proprio l'argentino raddoppia al 24', sfruttando ancora un'ottima imbucata di Iniesta; azione propiziata da una palla persa, un quasi suicidio contro i Blaugrana. Ajax in grossissima difficoltà, che alla mezz'ora viene graziata da Pedro, che solo davanti a Cillessen colpisce il palo; rischia invece grossissimo Neymar, che colpisce Veltman con una manata, ma l'arbitro non vede. I lancieri prova a reagire facendosi vedere dalle parti di Ter Stegen soprattutto con Sigthorsson, ma i pericoli creati non sono molti. Dall'altra parte invece ci vuole un super riflesso di Cillessen su Iniesta per evitare il 3-0, ancora una volta in situazione di uno-contro-uno.
Dentro Milik per Kishna nell'Ajax, ma quelli che attaccano sono gli altri: Messi salta mezza difesa nello spazio di 4 metri, ma poi trova solo l'esterno della rete. Il Barcellona si dedica per tutto il secondo tempo alla gestione della gara senza troppi problemi con il tipico possesso palla catalano, rischiando pochissimo per quasi tutto il secondo tempo. Nel finale però El Ghazi riapre la gara regalando ancora un briciolo di speranza all'Ajax, che prova a riversarsi in attacco, cercando di ribaltare una gara dominata dagli avversari, ma è Sandro a chiuderla in contropiede.
Torna alla vittoria il Barcellona dopo il passo falso di Parigi, ancora porta inviolata in casa. L'Ajax cade per la prima volta in questa stagione di Champions League.
SCHALKE 04 - SPORTING LISBONA 4-3
16' Nani, 34' Obasi, 50' Huntelaar, 60' Howedes, 64' (R) e 78' Adrien, 90+3' (R) Choupo-Moting.
Schalke 04 (4-2-3-1): Fahrmann; Uchida, Ayhan, Howedes, Aogo; Neustadter, Hoger; Obasi (64' Meyer), Boateng (46' Choupo-Moting), Draxler (82' Sam); Huntelaar. All.: R. Di Matteo.
Sporting Lisbona (4-2-3-1): Rui Patricio; Cedric, Paulo Oliveira, Mauricio, Silva; William Carvalho, Adrien; Carrillo (89' Diego Capel), Joao Mario (38' Sarr), Nani; Slimani (25' Montero). All.: M. Silva.
NOTE: Espulso Mauricio al 33'.
Un po' a sorpresa, Di Matteo sceglie Obasi al posto di Sam e Choupo Moting, panchina anche per Meyer, con Boateng sulla trequarti. Sporting che rinuncia a Diego Capel, con Carrillo, Joao Mario e Nani dietro a Slimani; non c'è Sarr in difesa.
Si mettono subito male le cose per lo Schalke: Nani su azione da corner colpisce malissimo ma Fahrmann si fa sorprendere sotto le gambe. Gli uomini di Di Matteo reagiscono con forza, e le cose si ristabiliscono al 34': Mauricio commette fallo su Draxler e, già ammonito, viene espulso; sulla punizione l'uomo che non ti aspetti, Chinedu Obasi, incorna in mezzo a tutti e batte Rui Patricio, che imita il suo dirimpettaio e non riesce a tenere una palla piuttosto facile.
Arriva subito, al 50', il gol del vantaggio firmato da Huntelaar: Obasi lo serve mandandolo solo davanti al portiere, e il cacciatore non tradisce, anche se la posizione di partenza è piuttosto dubbia. Sporting in grossissima difficoltà, lo Schalke va sul velluto, e ancora su punizione è Howedes a svettare sopra tutti e realizzare il gol del 3-1. Pensa bene di complicarsi ancora la vita la squadra di Di Matteo, regalando un rigore agli avversari: Ayhan commette fallo su Carrillo e Adrien realizza dal dischetto. Lo stesso centrocampista portoghese completa la contro-rimonta sul 3-3, mettendo in porta di testa un pallone crossato a meraviglia da Cedric sul secondo palo. Ma questa partita non finisce mai: a 40 secondi dalla fine Choupo-Moting realizza il rigore che regala il gol del 4-3 allo Schalke, causato da un fallo di mano di Silva.
Per Di Matteo arriva la seconda vittoria in due partite, la prima in Champions per lo Schalke, che si porta a 5 punti. Sporting che ha solo pareggiato una partita, perdendone due.
BATE BORISOV - SHAKHTAR DONETSK
11' Alex Teixeira, 28' (R), 36', 40', 44' e 82' (R) Luiz Adriano, 35' Douglas Costa
BATE Borisov (4-2-3-1): Cernik; Khagush, Polyakov, Tubic (46' Gayduchik), Mladenovic; Yablonski, Lichtarovich (46' Aleksievich); Gordejchuk, Karnitsky, Volodko; Signevich (74' Baga). All.: A. Yermakovich.
Shakhtar Donetsk (4-2-3-1): Pyatov; Srna, Kucher, Rakitskiy, Shevchuk; Fernando (46' Fred), Stepanenko; Douglas Costa (46' Marlos), Alex Teixeira, Taison (46' Bernard); Luiz Adriano. All.: M. Lucescu.
Yermatovich non può disporre di Gordejchuk e lo sostituisce con Tubic, conferma invece il giovane Mladenovic. Shakhtar invece con il miglior 11, con Bernard ancora dalla panchina.
Inizio pessimo il BATE: all'11' orribile palla persa da Mladenovic che lancia Taison, servizio per Teixeira che salta Cernik e appoggia in porta. Rezione immediata, altro regalo: proprio Taison sbaglia il retropassaggio e lancia Valacko, ma sul suo tiro salva Srna sulla linea. Lo Shakhtar banchetta sull'asse Taison-Texeira, il primo lancia il secondo ancora davanti a Cernik, che non può far altro che stenderlo: dal dischetto Luiz Adriano la angola a sufficienza ed è 2-0. Non c'è pace per la squadra di casa: uno-due-tre che ha dell'incredibile firmato prima da Douglas Costa (servito ancora da un super Taison) e poi da una doppietta Luiz Adriano, che diventa il miglior marcatore nella storia dello Shakhtar. Nel finale del primo tempo ancora l'attaccante brasiliano buca Cernik, chiudendo il primo set dopo soli 44 minuti, firmando anche un record: mai nessuna squadra aveva concluso il primo tempo sul 6-0.
Nel secondo tempo non succede praticamente niente. Lo Shakhtar tiene la palla rallentando il ritmo, finchè all'80' l'arbitro si inventa un rigore inesistente, che viene realizzato da Luiz Adriano per due volte, visto che ha dovuto pure ripetere la battuta.
Tiene prima di tutto l'imbattibilità lo Shakhtar e conquista il secondo posto, sorpassando proprio il BATE che resta fermo a 3. I Bielorussi hanno incassato 14 gol in 3 partite.
PORTO - ATHLETIC BILBAO 2-1
45' Herrera, 59' Guilermo, 75' Quaresma
Porto (4-3-3): Fabiano; Danilo, Maicon, Martins Indi, Alex Sandro; Casemiro (70' Casemiro), Herrera, Quintero (64' Ruben Neves); Tello (81' Oliver Torres), Martinez, Brahimi. All.: J. Lopetegui.
Athletic Bilbao (4-3-3): Iraizoz; De Marcos, Etxeita, Laporte, Balenziaga; San Josè (46' Muniain), Iturraspe, Mikel Rico (73' Gurpegi); Guilermo, Aduriz (46' Benat), Susaeta. All.: E. Valverde.
Confermati i mattatori di Champions Martinez e Brahimi per il Porto, fuori Aboubakar e Quaresma, tra i pali va ancora Fabian. Sorprese Benat e Muniain in panchina per Valverde, più fisico con San Jose avanzato a centrocampo.
Partita equilibrata, nonostante la differenza di punti tra le due squadre: la prima occasione del primo tempo arriva tardi, al 26', ed è un clamoroso palo colto da Iturraspe dai 25 metri, a Fabiano battuto. Ci vuole invece un super De Marcos alla mezz'ora su Jackson Martinez: il colombiano tutto solo davanti a Iraizoz si addormenta e il numero 10 del Bilbao recupera. Il Porto trova il vantaggio sul finire della prima frazione grazie a Herrera, servito bene da Quintero in area: destro a giro e gol dell'1-0. Tante però le colpe della difesa dell'Athletic, che abbandona il Messicano solo in area.
Ancora equilibrio nella ripresa: Valverde inserisce Benat e Muniain, spostando Guilermo come punta. La mossa è azzeccata: il giovane attaccante al 59' è bravo a destreggiarsi in mezzo a tre difensori avversari e battere in diagonale Fabiano. Reazione immediata del Porto affidata a Herrera e Tello, i due migliori in campo: Iraizoz risponde. Dentro anche Ruben Neves e Quaresma per ritrovare il vantaggio, ed è proprio il secondo a trovare il gol: parte da sinistra, si accentra e scarica un destro potente che Iraizoz non tiene, con il pallone che gli passa clamorosamente sotto l'ascella. Nel finale è il Bilbao a riversarsi in attacco: Laporte stacca altissimo su una punizione di Benat, ma Fabiano in qualche modo la tiene e salva la vittoria.
Porto che sale a 7 punti, resta senza vittorie il Bilbao.