La Champions League torna nel catino infernale del Karaiskaki di Atene, dopo che l'anno scorso gli ateniesi avevano sfiorato la qualificazione ai quarti di finale contro il Manchester United di Ryan Giggs. Rispetto alla scorsa stagione però, non si pensava che una squadra priva dei vari Manolas, Cholebas, Saviola e Joel Campbel, avrebbe potuto ripetere le stesse gesta. Ed invece, ci risiamo. I nuovi sono più agguerriti e orgogliosi di quelli che hanno lasciato, e l'Olympiacos si conferma ammazzagrandi. A cadere in terra greca, questa volta, sono quelli che della cattiveria e dell'aggressivita avevano fatto la loro prerogativa principale, mentre questa volta sono passati per gli agnellini della situazione : l'Atletico Madrid vice campione d'Europa.
LE SCELTE - Michel riparte dal solito 4-2-3-1: Salino non ce la fa, il terzino destro è Elabdellaoui, Mitroglou è al centro dell’attacco, supportato da Chori Dominguez ed Afellay, e si rivede Maniatis in mediana. Simeone, in tribuna, tiene in panchina Alessio Cerci e nel suo 4-4-2 i terminali offensivi sono Mario Mandžukić e Raul Garcia, sulle fasce ci sono i soliti Koke e Arda Turan.
GOL, SPETTACOLO E TANTE BOTTE NEL PRIMO TEMPO - Forse un pò appagata dalla vittoria di sabato al Bernabeu la squadra di Simeone si presenta al Pireo non con il solito coltello tra i denti e, complice i primi dieci minuti giocati in inferiorità numerica per la gomitata di Kasami, ex Palermo ai danni di Mandzukic, subisce il gol dell'1-0 dopo appena 13 minuti : l’Olympiakos batte un corner, Afellay serve Arthur Masuaku, che fredda Oblak con un diagonale dal limite. Bel gol per il classe ’93, già protagonista nella gara di campionato contro l’OFI Creta. L'Atletico si scuote e parte all'assalto dei greci alla ricerca del pareggio. Dalla loro, gli uomini di Michel si difendono con ordine e rigore, da sempre punti di forza delle squadre elleniche. Nonostante le offensive madrilene, a sorpresa, arriva il gol del raddoppio dei greci, che premia la tattica attendista del proprio allenatore. Ripartenza furiosa dei biancorossi, Chori Dominguez lancia Mitroglou: il greco lascia campo a Ibrahim Afellay, che ritrova il gol in Europa trafiggendo ancora una volta l'incolpevole Oblak, quando siamo al 31'. L'Atletico non demorde e prima del riposo riagguanta la partita, accorciando le distanze con Mario Mandzukic. Ansaldi fugge sulla sinistra e mette in mezzo per il croato, che segna di testa con qualche colpa di Abidal, che non copre a sufficienza la sua zona. Gara riaperta e ripresa che si preannuncia avvincente.
IL RITORNO DEL FIGLIOL PRODIGO - Nella ripresa la truppa di Simeone si lancia all’assalto della porta greca per rimediare al risultato negativo. Koke e le due ali sono tra i più attivi, ma né Mandžukić, né Raul Garcia riescono a trovare la porta. Buona prova difensiva da parte dei greci, che fanno capolino dalle parti di Oblak solo in occasioni sporadiche. Prima del 60' Roberto è chiamato a salvare in due azioni sul neo entrato Griezmann e si fa trovare pronto. Da una parte il cholo butta nella mischia anche il nostro Cerci, mentre Michel risponde con Ndinga, un altro medianaccio per spezzare le trame offensive avversarie e ripartire in contropiede. Ancora una volta l'allenatore dei greci ci vede lungo e viene premiato : palla recuperata e smistata verso Maniatis che manda sul fondo Kasami; sguarda in mezzo e palla per Mitroglou, che controlla, supera Miranda e segna il 3-1. Il Karaiskaki è in delirio per il gol del figliol prodigo, tornato a casa dopo i trascorsi inglesi non proprio felice. L'aria di casa, si sa, fa miracoli! I ritmi calano, ma gli ospiti ci continuano a provare. Cerci esalta Roberto da pochi passi, mentre Kasami, ottima partita la sua, lascia il posto a Kostas Giannoulis. Cinque difensori e tre mediani per i padroni di casa, il che rende ancora più difficile per gli avversari trovare spazio, ma con determinazione, seppur nel finale, arriva il gol della speranza del 3-2: Koke, tra i migliori, pesca Griezmann a pochi metri dalla porta ed il francese non si fa pregare.
L'arrembaggio all'arma bianca non premia i colchoneros che si devono fermare al Pireo ed arrendersi alla furia biancorossa e al delirio dei greci presenti al Karaiskaki. Per la truppa di Simeone è la prima sconfitta stagionale, mentre per i greci, un'ottima iniezione di fiducia in ottica qualificazione. La Juventus e lo stesso Atletico dovranno sudare le famigerate sette camicie per passare il turno ed accedere agli ottavi. L'Olympiacos ammazzagrandi c'è, il Pireo è un fortino inespugnabile.