La partita perfetta. Non ha dubbi Sabella, allenatore forse poco mediatico, ma di certo efficace. L'Argentina, disegnata dal tecnico di Buenos Aires non ha mai entusiasmato, ma si è dimostrata sempre compatta, quasi granitica. Se non ha colpito gli esteti ha di certo prodotto risultati. Strategicamente perfetta, ha imbrigliato l'estro di Robben e Sneijder in semifinale, conquistando l'accesso all'ultimo atto 24 anni dopo la precedente apparizione.
"Dobbiamo restare molto concentrati e chiudere tutti gli spazi a loro disposizione. Non possiamo perdere la palla con leggerezza. La Germania è molto forte fisicamente e tatticamente. Non a caso è la squadra che ha vinto più titoli insieme a Brasile e Italia. Hanno un ottimo giro palla e sfruttano gli spazi tra le linee, alle spalle dei difensori, soprattutto con (Philipp) Lahm. Dobbiamo giocare una partita perfetta."
Da Maradona a Messi "Ci sono alcune similitudini, speriamo che la situazione possa ripetersi".
Dall'esordio alla finale, un'Argentina diversa "I giocatori hanno lavorato duramente. Il cambio di modulo ci permette di proteggere maggiormente i terzini. Ora siamo più equilibrati".