Da comparsa a eroe. Difficile pensare, alla vigilia, a Romero, nella Nazionale di Messi e Di Maria. Se l'Albiceleste è a un passo dal Mondiale lo deve soprattutto a lui, Sergio Romero, visto in Italia, casa Samp, ora di scena a Monaco, sotto l'egida di ricchi sceicchi e nuovi magnati. Contro l'Olanda, in una semifinale decisa dagli episodi, l'estremo difensore si è issato sopra tutti, rispondendo a Vlaar prima e Sneijder poi.
Resta ora un ultimo passo verso la gloria, per emulare l'Argentina che vinse due titoli mondiali, nel '78 e otto anni dopo, nella rassegna di Diego, il Diez. Mostrarsi all'altezza del passato, questo il monito del portiere ai compagni di squadra. Non deludere un popolo che aspetta da 24 anni una nuova occasione, dopo la delusione di Italia '90 "La cosa più importante è che la nostra squadra e il nostro paese offrano la migliore immagine agli occhi del mondo, che il mondo parli bene dell'Argentina. Riporteremo alla memoria le imprese dei campioni del 1978 e del 1986. Proveremo a raggiungere la gloria"
"Forse molte persone sognavano una finale diversa, perché volevano vedere una sfida contro il Brasile, ma sarà comunque una partita fantastica. La Germania sarà un avversario molto difficile. Hanno segnato sette gol in semifinale e non hanno giocato i supplementari. Sono stati in grado di risparmiare qualche energia per la finale ".