Al minuto 38 di Argentina - Nigeria il Mondiale di Sergio Aguero sembrava finito. Infortunio muscolare, sospetto stiramento. Lacrime di dolore, di frustrazione. La sorte ha invece scelto altro. L'Albiceleste ha continuato, tra le difficoltà, il suo cammino e Aguero ha iniziato il recupero, verso la finale. Un assaggio contro l'Olanda, il rigore, il ritorno. Ora la finale, di fronte la Germania, 24 anni dopo. Dalla finale a Italia '90, decisa dal rigore di Brehme a quella del Maracanà. Tra l'Argentina e il Mondiale sempre o quasi i tedeschi. Ricordi, storie, racconti iridati. Il sogno è a un passo. Alzare il titolo in Brasile, consacrarsi proprio nella patria del calcio. Conquistare il trofeo davanti ai verdeoro, proprio contro chi i verdeoro li ha ridicolizzati.
Cauto Aguero, che per la finale si gioca il posto col Pocho Lavezzi "La Germania, ad ogni Mondiale, è sempre favorita, come il Brasile. Continuano ad esserlo anche ora. Noi dobbiamo giocare la nostra partita, siamo in finale e dobbiamo fare di tutto per vincere. Vogliamo il controllo del gioco, ma sappiamo che la Germania è una grande squadra. Sono tanti anni che giocano insieme. Conosciamo l'importanza dell'obiettivo e faremo di tutto per raggiungerlo".
"Quando torni da un infortunio hai sempre un pizzico di puara. La ricaduta è dietro l'angolo, mi sono allenato bene. Quando perdi tre partite a un Mondiale capisci che stai lasciando qualcosa di importante".
Più spavaldo Maxi Rodriguez "La Germania è forte, aggressiva, ma noi possiamo battere chiunque".