L'Olanda torna a casa, esattamente come quattro anni fa. Il raccolto è fatto di applausi e pacche sulle spalle per un cammino ricco di gol e spettacolo, almeno fino agli ottavi di finale. Lì qualcosa si è inceppato nella macchina arancione. Il bel calcio ha lasciato il posto all'utile, forse alla tensione. Si è contorta l'Olanda, distorcendo il suo credo. Con il Messico si è salvata grazie a Sneijder, con la Costa Rica grazie a Krul. Poi l'Argentina e tutto quel che una semifinale porta con sè. Giocatori contratti, paura e errori. Poche note positive, poco spirito d'iniziativa. La prevedibile lotteria dei rigori e due errori fatali. La sorte ha scelto per chiudere la porta del sogno due dei migliori al Mondiale, Wes appunto e Vlaar, pilastro della retroguardia di Van Gaal. 

Sneijder "Meritavamo molto di più. Abbiamo provato a giocare, è un peccato non aver sfruttato le occasioni create nei 120 minuti"

Vlaar "Questo è lo sport, è difficile. So che ho giocato una buona partita, ma i complimenti restano da parte dopo aver sbagliato un rigore così importante. Stiamo tornando a casa a mani vuote ed è triste. L'unica cosa che conta è il titolo. Abbiamo la finale per il terzo-quarto posto ma è un'altra cosa".