La consacrazione. Una corsa infinita, a spegnere le flebili luci di un'ultima critica. Vincere il Mondiale, in casa del Brasile. Leo Messi ha lo sguardo concentrato, sognante. Conta i minuti che separano la sua Argentina dalla semifinale con l'Olanda del maestro Van Gaal. Nel pieno della maturità calcistica, finalmente al top dopo una stagione, a livello di club, deludente, la Pulce punta al colpo grosso. Trascinare l'Albiceleste, come solo Maradona, per essere come Maradona "È un grande onore essere il capitano dell'Argentina. Voglio ripagare questa fiducia portando la Seleccion alla Coppa del Mondo. Per un giocatore non c'è niente di meglio che vincere un Mondiale. È un qualcosa che si sogna da quando si è bambini e che non svanisce mai" (fonte As).
"Ho chiesto cosa si prova a sollevare il trofeo ai miei compagni di squadra al Barcellona Xavi, Iniesta e Piquet, e non me lo hanno saputo spiegare. Faremo di tutto per tramutare questo sogno in realtà. Giocare una finale nella grande atmosfera del Maracana è qualcosa che ogni giocatore sogna, ma prima dobbiamo assicurarci di esserci".
Si aggrappa a Messi l'Argentina per sfatare un tabù iridato ormai troppo longevo. Senza Di Maria, fermato dall'infortunio patito contro il Belgio, la pressione sarà tutta sulle spalle del più forte giocatore del Mondo, chiamato a rispondere per indossare la corona della leggenda.