Sembrava non dover finire mai. La sorte pareva aver sposato fino alla fine la Cenerentola sognatrice. Pali, traverse, sensazioni. Tutto diretto a completare una favola, quella della Costa Rica, iniziata in un girone di ferro e proseguita nella sfida abbordabile con la Grecia. L'Olanda, respinta, si interrogava sul destino di una Coppa sfuggente, in Brasile come in Sud Africa. Fino a quei terribili undici metri, all'ingresso di Krul e alle scelte del mago Van Gaal.
A raccontare la cavalcata trionfale, aldilà dell'uscita, Keylor Navas, il simbolo di un gruppo granitico, compatto, il leader di una difesa imperforabile "Un Mondiale inatteso, abbiamo lavorato duramente, sognavamo questo momento. La verità è che questo gruppo è pronto a grandi cose. Mi sento molto bene, cerco di dare una mano ai compagni. Peccato per la sconfitta, ma la vita funziona così. Oggi non è andata bene, a differenza dell'altra volta, ma perdiamo tutti insieme, siamo uniti".
Pinto "Siamo orgogliosi, abbiamo mostrato attitudine, attaccamento alla maglia. Anidamo via a testa alta, avendo fatto tutto il possibile. Ai rigori si può sbagliare per pressione e circostanze. Rispettiamo l'Olanda, una potenza del calcio, noi abbiamo fatto cose importanti".
(Fonte Sky Sport)