Fabio Capello pagherà carissima l’eliminazione al primo turno del Mondiale con la sua Russia. L’allenatore, ex Milan, Juventus e Roma, è stato convocato al Parlamento russo, per dare spiegazioni sul perché del fallimento e esporre eventuali idee per il futuro della nazionale. Tutto ciò è stato reso noto da Igor Ananskikh, capo della commissione sport della Duma.
Un altro punto della questione Capello che non è andato giù ai politici è quello dell’elevatissimo ingaggio del tecnico friulano; circa 8-9 milioni l’anno. Non sono mancate parole al vetriolo da parte dei dirigenti sportivi: l’ultranazionalista Zhirinovski lo ha apostrofato come ladro, Pakholkov invece ha sostenuto che Capello debba restituire, almeno in parte, tutti i rubli “rubati”, per ottenere un risultato ben al di sotto delle aspettative. In questo mare di critiche pesanti, Capello aveva comunque guardato il lato positivo, affermando che la Russia era tornata al Mondiale dopo 12 anni, e questo, già di per sé, è un ottimo risultato.
Un’altra storia che ha preso il sopravvento è quella di Vahid Halilhodzic. Il tecnico dell’Algeria, reduce dall’eliminazione agli ottavi contro la Germania, è stato scaricato dalla Federazione, che aveva previsto, come obbiettivo, le semifinali, solo in tal caso il tecnico sarebbe potuto restare al timone delle “Volpi del Deserto”. I tifosi però non ci stanno, vogliono che Halilhodzic resti, e ci stanno provando in tutti i modi per far cambiare idea ai dirigenti. Su Facebook è stata creata una pagina, “Il popolo vuole che Halilhodzic resti” con 80.000 mi piace. L’idea di maggior impatto però, è quella di raccogliere 1 milione di firme e portarle al presidente della Faf Mohamed Raouraoua per convincerlo a trattenere il tecnico. Come possibile sostituto si sta pensando a Christian Gourcuff (padre di Yoann ex-milanista).