L'ultima immagine mondiale è quella di un Capello furioso, a muso duro contro la terna arbitrale, al termine del match pareggiato dalla sua Russia contro l'Algeria. Le incertezze di Akinfeev, qualche scelta discutibile (Dzagoev a languire in panchina) e sì, episodi non certo fortunati hanno sancito l'eliminazione della Nazionale guidata da Don Fabio già nel girone eliminatorio. Due soli punti raccolti, frutto di un pari all'esordio con la Corea e un successivo 1-1 finale contro l'Algeria, nel mezzo la sconfitta contro il Belgio.
Capello, messo sul banco degli imputati, respinge le critiche, e rilancia la sua candidatura in vista del Mondiale in programma proprio in Russia nel 2018 "Finché mi vogliono, io resterò. Con questa squadra ci siamo qualificati per la Coppa del Mondo per la prima volta dopo dodici anni. Penso di aver svolto, sino ad ora, un buon lavoro. Un peccato non essere andati oltre. Durante la mia carriera non ho mai assistito a un Mondiale di questo livello, il più alto che abbia mai visto per ritmo e qualità".
Notizia, indirettamente, di rilievo anche per casa Italia. Capello era stato annoverato nella possibile lista di successori del dimissionario Prandelli.