Il Belgio completa un girone perfetto con la terza vittoria in altrettante apparizioni in terra brasiliana. Da sorpresa a conferma la squadra di Wilmots, che, già qualificata, affronta la sfida con la Corea con diversi elementi di spicco a riposo. Senza Kompany e Hazard, a decidere è il tocco sotto porta di Verthongen, che punisce una Corea vogliosa, ma carente in zona offensiva. Resta bloccata a quota 1 la compagine asiatica, pesantemente sconfitta nel turno precedente anche dall'Algeria. Per il Belgio, negli ottavi, la sfida con gli USA.
Tanti giovani nell'undici scelto in avvio da Wilmots. In difesa si vede per la prima volta Van den Borre, unico terzino puro in rosa, con Lombaerts. Riflettori puntati sulla stellina dello United Januzaj. Origi al centro dell'attacco al posto di Lukaku.
Il primo tempo è di marca coreana. Gli alti ritmi mettono in difficoltà il Belgio, che prova a gestire la partita, senza spendere eccessive energie. L'occasione ghiotta capita sui piedi di Mertens, al 25', ma l'esterno del Napoli spara alto da posizione favorevole. Le minacce più importanti per la porta di Courtois giungono poco dopo. Prima la conclusione di Kim, poi un doppio tentativo sottoporta. Il portiere del Chelsea si mostra all'altezza. Episodio chiave sul finire della prima frazione. Defour, all'esordio mondiale, entra scomposto sul suo avversario. Rosso diretto e Belgio in dieci.
Nella ripresa, la Corea, costretta a vincere, si sbilancia in avanti, ma a mancare è sempre il tocco decisivo. Pur in 11 contro 10 la via del gol resta una chimera. Un traversone sballato di Son incoccia sulla traversa, ma è un'occasione casuale. Al 73' bella giocata di Chadli. Dribbling e conclusione, ben disinnescata. Il gol cinque minuti dopo. Origi impegna Kim, la cui respinta diventa un assist per Vertonghen, bravo a ribadire in rete. I minuti finali sono di semplice accademia, con Hazard, entrato al minuto 88, che sfiora la gloria personale.