Intervenuto nella conferenza stampa prima del match contro l’Uruguay, Cesare Prandelli, insieme ad Andrea Pirlo, ha risposto alle domande dei giornalisti presenti. Intanto piove ancora sull’Arena Las Dunas di Natal, dove l’acqua scende ormai da giorni.
La prima domanda, come era lecito aspettarsi, è sulla formazione che domani scenderà in campo contro la squadra di Tabarez: “Ancora non c’è una formazione ufficiale per domani, è una gara da dentro o fuori, aspetteremo fino all’ultimo per dare l’elenco.” E sulle parole di Buffon, che aveva apostrofato come un “fallimento” l’uscita al primo turno: “In questo momento ho detto ai ragazzi di essere fiduciosi, di pensare positivo, non si possono fare questi ragionamenti, bisogna scendere in campo per vincere.”
E su Suarez e Cavani, coppia terribile dell’Uruguay: “Sono due grandi attaccanti, tra le coppie più forti del Mondiale, perché hanno senso del gol e non danno riferimenti, dovremo essere bravi a dargli poche opportunità.”
Al “maestro” azzurro, invece, è stato chiesto cosa ne pensasse di un’eliminazione proprio in Brasile, la terra dove è più amato: “Sarebbe una grande delusione non solo per me ma per tutta la squadra, ma non abbiamo questo pensiero per la testa, facciamo di tutto affinché non accada.”
Invece il tecnico azzurro si è espresso così, prima su Ciro Immobile, e poi su un ipotetico attacco formato da lui e Balotelli: “Ciro è un ottimo attaccante moderno, ha il senso de gol, attacca la profondità, torna e aiuta la squadra, se non si hanno questi requisiti non ci si può definire attaccante moderno. Ancora non so se giocheranno insieme con Mario, è logico che con due attaccanti si cambierà qualcosa, ma non conta il numero degli attaccanti ma con il gioco espresso, abbiamo dei pensieri ma non sono ufficiali, voglio tenere tutti sulla corda, così saranno sempre pronti.”
A Pirlo invece è stato chiesto cosa ne pensasse del fatto che le squadre Europee stanno trovando difficoltà, e il confronto con le centro e sud americane è di 5 a 1: “Sicuramente i fattori climatici sono importanti, specie quando arrivi in questi paesi umidi, basti pensare al Brasile o all’argentina che vanno in Bolivia a giocare a 3000 metri, ma le difficoltà sono per tutti, e siamo ancora all’inizio.”