Dentro o fuori. Win or go home, direbbero oltreoceano. Questo è il tema della sfida tra Messico e Croazia, il match che deciderà chi sarà la seconda squadra a qualificarsi nel girone A, completato dalla sfida tra Brasile e Camerun, con gli africani già eliminati dalla matematica.
La squadra di Herrera pare avvantaggiata, avendo a disposizione due risultati su tre, ma la Croazia ha dimostrato di essere un'altra squadra con Mandzukic, e la sfida pare totalmente aperta a ogni risultato.
QUI CROAZIA - Niko Kovac, come dicevamo, ha ritrovato Mandzukic dopo la squalifica nel secondo match contro il Camerun, e l'attaccante del Bayern Monaco (ancora per poco...) ha risposto con una doppietta, che insieme ai gol di Olic e Perisic ha fissato il risultato sul 4-0. Per la verità i Croati non hanno sfigurato nemmeno all'esordio con il Brasile, probabilmente il pareggio sarebbe stato un risultato tutt'altro che ingiusto, ma è comunque inutile tornare sul rigore di Fred, è andata così, e ora la Croazia deve fronteggiare il pericolo-eliminazione in quest'ultima partita.
Sicuramente la vittoria schiacciante contro i leoni indomabili ha ridato morale e fiducia a una squadra che dopo l'esordio era stata nell'occhio del ciclone sia per le dichiarazioni di Kovac ("se questo è il mondiale, meglio andare a casa"), sia per le foto di alcuni giocatori nudi nella piscina dell'hotel. Un 4-0 senza discussioni, che fa ancora sperare un popolo che spera di rivivere le stesse emozioni del 1998. E visto che in questo Mondiale le sorprese non stanno mancando, attenzione a non sottovalutare Modric e compagni.
QUI MESSICO - La situazione dall'altra parte è quasi idilliaca, la squadra di Herrera, dopo una vittoria convincente contro il Camerun all'esordio, ha ottenuto un preziosissimo 0-0 contro il Brasile, in gran parte dovuto ai miracoli di Ochoa, ma non si può dire che il Messico abbia giocato una partita puramente difensiva, perchè ha avuto anche occasioni.
Le scelte del CT, in particolare quella di lasciare in panchina Hernandez, preferendogli Peralta, ha fin'ora pagato, visto che è stato proprio l'attaccante ex Santos Laguna a segnare l'unico gol del Messico in questi mondiali. Inoltre il Messico è l'unica squadra a non aver ancora subito gol, insieme alla Nigeria, dimostrando anche una buona solidità difensiva, con l'esperienza in particolare di Rafa Marquez, veterano e capitano della Nazionale.
Un problema è comunque sorto, e riguarda i tifosi: la FIFA starebbe infatti per avviare una sanzione disciplinare verso la tifoseria messicana, con l'accusa di cori omofobi. La decisione dovrebbe essere presa a breve.
LE PAROLE - Mario Mandzukic è tornato sull'episodio della gomitata rifilatagli da Song nello scorso match, che ha sancito il fallimento della spedizione Camerunense: "è stato un gesto senza un motivo, nettamente volontario, non aveva un senso." Sul match contro il Messico invece ha sottolineato come "non sarà sicuramente un passeggiata, ma mi sento in gran forma."
Herrera è invece intervenuto sui cori dei tifosi, minimizzando: "Negli stadi si sente di tutto, mi sembrerebbe ridicolo procedere per un'episodio del genere."
LE SCELTE - Pochi cambiamenti, sia da una parte che dall'altra. Per Kovac i dubbi sono gli stessi: Pranjic o Vrsaljko? Sammir o Kovacic? Sembrano favoriti i primi due, che hanno giocato e ben figurato contro il Camerun, occhio però alla variante Brozovic.
Herrera invece non cambia una virgola, come non ha cambiato per le prime due. In effetti, perchè modificare un undici che fin'ora ha reso alla perfezione? Quindi Hernandez ancora in panchina, con Peralta - Dos Santos titolari, e Vazquez in mediana a dirigere il gioco.
I PRECEDENTI - Tre le sfide giocate tra queste due squadre: due vittorie della Croazia (nel '92 e nel '99, entrambe in amichevole), una del Messico, nel 2002: fu il match di apertura del girone del Mondiale di Corea-Giappone, in cui era inserita anche l'Italia. Decise un rigore di Blanco.
L'ARBITRO - Sarà il 37enne uzbeko Rashvan Irmatov il fischietto di questa gara. Sarà la sua seconda partita di questo mondiale: ha infatti arbitrato la sfida tra Svizzera e Honduras, finita 2-1 per la squadra di Hitzfeld. Ha diretto inoltre tre finali di AFC Champions League.