La giocata del campione, quella della pulce al minuto 91, che ha deciso una brutta partita. L'albiceleste ha avuto tanti problemi per tutta la durata della partita, non riuscendo quasi mai ad impensierire seriamente Haghighi. Troppa lentezza in fase di manovra, troppo macchinosa la costruzione di un'azione che stenta a decollare. Serviva una giocata di un singolo per sbloccarla, ed è arrivata, anche se sul finire del match quando tutti erano pronti a fischiare la seleccion ed il suo allenatore.

Sabella ha schierato la squadra che aveva chiuso la partita inaugurale, con un 4-3-3 (quello chiesto da Messi), che però non ha dato i suoi frutti. Manovra lenta, ed imbottigliata tra le linee di difesa e centrocampo iraniane che hanno bloccato le azioni di Messi e compagni. La migliore occasione del primo tempo con Higuain, servito da un passaggio dalla destra di Gago, chiuso in uscita da Haghighi. Messi non ha trovato quasi mai spazi, raddoppiato e triplicato ogni volta che prendeva palla. Le altre occasioni per l'albiceleste sono venute da calci da fermo, dove la maggiore stazza fisica di Rojo, Fernandez e Garay ha messo sotto pressione i difensori iraniani. Quasi mai, però, hanno centrato la porta.

Nella ripresa continua il forcing dell'albiceleste. I cross di Rojo e Zabaleta però non riescono mai a trovare la testa di Higuain ed Aguero, che vengono anticipati da un monumentale Housseini. Paradossalmente le migliori azioni ed occasioni, sono per gli iraniani in contropiede. Sono tre le opportunità clamorosissime per gli eroi d'Arabia, due con Goochannejhad, una con Dejagah. In tutte e tre occasioni un Romero strepitoso evita il vantaggio iraniano. Queiroz sogna il colpaccio. Ma Messi lo riporta sulla terra, quando al 91' si inventa il gol vittoria, dopo aver superato lo stesso Goochannejhad in ripiegamento difensivo. Esplode il Mineirao, lo stadio di Belo Horizonte è in delirio, con i tifosi che lo inneggiano come se fossero a Barcellona. Davanti agli occhi di Diego Armando Maradona, Messi trova la pennellata vincente, come quelle del Pibe de Oro, facendo sognare di nuovo, 28 anni dopo Città del Messico, i tifosi della seleccion.

"Messi è un giocatore determinante. La squadra non ha mai mollato. Abbiamo avuto 5 o 6 occasioni nel primo tempo, altrettante nel secondo, poi Messi l'ha decisa. Quando c'è lui tutto è possibile. Faccio i miei più sentiti complimenti agli iraniani, autori di una partita fantastica!". Cosi Sabella a fine partita, dopo che per 90 minuti ha sudato freddo per la difficoltà avuta nello sbloccare il match.

Romero : "Fortunatamente sono riuscito a parare in un paio di occasioni pericolosissime, poi Leo ha fatto il resto. Sono riuscito a fare una grande parata su Goochannejhad. Non eravamo tranquilli, abbiamo avuto problemi nel sbloccarla e per fortuna alla fine Messi c'è riuscito. La tensione era tanta. Per fortuna siamo riusciti a qualificarci".

Queiroz dopo il match : "Sono orgoglioso dei miei ragazzi, non sono deluso, sono fiero di loro. Abbiamo fatto una partita spettacolare. Senza mai concedere nitide occasioni all'Argentina. Poi le individualità decidono le partite. Prima c'ha pensato l'arbitro, poi Messi". Chiaramente la polemica dell'allenatore portoghese è per un presunto rigore non dato ai suoi ragazzi per un intervento al limite di Zabaleta su Dejagah. Sicuramente c'è da alzarsi in piedi ed applaudire i suoi giocatori. L'Iran non è ancora eliminato e potrà giocarsi le sue ultime possibilità nella partita che chiuderà il girone contro la Bosnia.

Per l'Argentina, qualificazione ottenuta con non pochi patemi d'animo, soffrendo tanto nella ripresa e rischiando in un paio di occasioni di perdere la partita. In attesa della partita di stasera tra Bosnia e Nigeria, ci godiamo la perla di Messi che ha battuto l'Iran con una giocata delle sue.