L'Ecuador non sbaglia, e non si fa beffare stavolta: il 2-1 è a favore suo, contro un Honduras generoso ma sicuramente inferiore. Vittoria arrivata in rimonta, grazie a due gol di Enner Valencia, che porta a tre reti il suo bottino personale nella competizione. Tutti i gol dell'Ecuador li ha segnati lui, anche se l'impressione è che saranno piuttosto inutili.

LE SCELTE - Rueda conferma per la maggior parte l'undici che è stato beffato al 93' con la Svizzera, con un solo cambio: il giovane Gruezo lascia spazio a Minda in mediana, al fianco di Noboa.
Suarez invece deve far fronte alla squalifica di Palacios, espulso nel match contro la Francia: in mediana vanno Claros e Garrido, e anche Najar, talento dell'Anderlecht, parte dalla panchina, con Boniek titolare al suo posto.

PRIMO TEMPO - Il primo tempo è un monologo dell'Ecuador, che chiude la prima frazione di gioco con il 60% di possesso palla. La prima occasione arriva dopo soli 4 minuti, con un cross pericoloso di Montero dal fondo, ma Figueroa rimedia con qualche brivido, ma nel primo quarto d'ora Antonio Valencia e appunto Montero scatenano il panico sulle fasce. Al 20' ancora una grandissima occasione per l'Ecuador, con Enner Valencia innescato da Erazo, ma nell'1vs1 con Valladares non trova la porta.
L'Honduras, che fino a questo punto ci aveva provato solo con qualche giocata di Costly, ha una grande occasione al 28' con Bernardez, che di testa sul secondo palo la mette fuori, ma i centramericani si rifaranno 3 minuti dopo, su un pasticcio di Guagua, che non riesce a spazzare e con un controllo maldestro manda Costly in porta, e l'attaccante non si fa di certo pregare per battere Dominguez col sinistro. 1-0 Honduras, a sorpresa.
La risposta non tarda ad arrivare, e a segnare è Enner Valencia, che in stagione ha segnato 18 gol in 23 partite: Caicedo calcia con il destro da fuori, ma il suo tiro si trasforma in un passaggio perfetto sul secondo palo per l'attaccante, che appoggia alle spalle di Valladares il gol dell'1-1.
Sul finire del primo tempo occasione per l'Honduras, con Costly che colpisce il palo, la palla rimbalza sul braccio di Bengtson che appoggia in rete: l'arbitro però fischia sia il fallo di mano, che poteva essere involontario, sia il fuorigioco. Termina così il primo tempo: 1-1.

SECONDO TEMPO - Nell'intervallo cambio nell'Honduras, con Garcia che prende il posto di Izaguirre. La ripresa la apre Beckeles con un bel destro da fuori: presa plastica di Dominguez. I ritmi si mantengono bassi, arriva il primo giallo per l'Ecuador, per Antonio Valencia per un fallo di gioco.
Al 58' sempre i sudamericani recriminano per un rigore non concesso per un fallo di Figueroa su Caicedo: per Williams è tutto regolare, ma i dubbi restano. Insiste però l'Ecuador, che al 62' ha un'ottima occasione con Erazo, che di testa, sugli sviluppi di un corner, non trova la porta. Il centrale difensivo si era trovato totalmente solo.
Al 65' l'Ecuador trova il vantaggio, con il solito Enner Valencia: Ayovi batte in mezzo una punizione dalla sinistra, sul secondo palo spunta il numero 13 che di testa non sbaglia, sfruttando ancora una volta un'incertezza della difesa dell'Honduras. Rimonta completata, 2-1. La squadra di Rueda amministra il vantaggio senza rischiare troppo, complice anche la poca aggressività dell'Honduras, che raramente si rende davvero pericoloso, nonostante la difesa dell'Ecuador sia tutt'altro che impeccabile.
Occasione abbastanza nitida all'86' per gli uomini di Suarez, con un mancino di Figueroa dai 25 metri che passa di molto poco sopra la traversa. Il finale è abbastanza tranquillo: l'Ecuador tiene palla lontana dalla propria porta e trova i primi tre punti del suo Mondiale.

LE NOTE POSITIVE - Rueda può essere soddisfatto di quanto visto dai suoi in fase offensiva: sicuramente l'uomo del match è Enner Valencia, che dopo aver segnato all'esordio, conferma la sua vena realizzativa con una doppietta. L'attaccante, di proprietà del Pachuca, ha realizzato 18 gol in 23 presenze stagionali, e questo suo gran Mondiale disputato lo ha messo sul taccuino dei club europei.
Dall'altra parte, Suarez dispone di una squadra sicuramente limitata tecnicamente, che ha provato ad aggrapparsi a Costly ed Espinoza. Va dato atto all'Honduras almeno di averci provato, dimostrando che la qualificazione è stata comunque meritata, in qualunque caso si chiuderà la loro avventura.

LE NOTE NEGATIVE - L'Ecuador deve assolutamente rivedere la propria fase difensiva: oltre all'errore di Guagua sul gol, troppe volte i difensori hanno rischiato, abbandonando gli attaccanti avversari. Inoltre Caicedo non è stato brillantissimo, e se l'Ecuador vorrà provare l'impresa contro la Francia sarà essenziale avere al meglio il proprio numero 9.
Honduras che, senza Palacios, perde un filtro importantissimo a centrocampo, e si vede: Minda e Noboa sono assoluti padroni, e il dato sul possesso palla (58% abbondante per l'Ecuador) lo testimonia. Inoltre molto rivedibile la fase difensiva, in particolare sui calci piazzati.

LA SITUAZIONE - Per entrambe non si mette bene: l'Ecuador deve per forza battere la Francia, o almeno pareggiare, e sperare che la Svizzera non batta proprio l'Honduras, che dal canto suo ha solo la vittoria a disposizione per sperare di qualificarsi. Le gerarchie però sembrano abbastanza chiare: Francia prima e Svizzera seconda. Salvo sorprese.