Una stagione non facile per Marouane Fellaini. L'approdo a suon di milioni a Manchester, nella stagione di passaggio tra il vecchio, Sir Alex Ferguson, e il nuovo, David Moyes, con le normali difficoltà di ambientamento in una realtà estremamente più ambiziosa e esigente. Il vortice rosso ha inghiottito il centrocampista belga, spesso relegato in panchina, dopo sparute apparizioni iniziali.
L'avvento dei Mondiali ha ridato freschezza e speranza a Fellaini, che nella partita d'esordio è stato tenuto però inizialmente in panchina da Marc Wilmots. Con il punteggio di 1-0 in favore dell'Algeria, l'ex calciatore, ora guida tecnica, ha chiamato a se Marouane per dare spinta e forza a una manovra fino a quel momento bloccata.
Pochi minuti per lasciare un indelebile segno sul match. Sul pallone scodellato dalla trequarti, Fellaini si avventa e sfiora quel che basta per accarezzare la palla e depositarla alle spalle del portiere avversario. Il Belgio si scrolla di dosso da quel momento la pressione dell'esordio Mondiale e conduce in porto una gara per nulla semplice.
"Il Belgio è in grado di conquistare la Coppa. Il Fellaini di Manchester è lo stesso giocatore visto in Nazionale. Mi hanno comprato un anno fa, ci sono stati momenti buoni e meno buoni. Ero infortunato, la squadra non stava giocando bene e c'era stato un cambio in panchina. Vedremo la prossima stagione. La partita d'esordio non serviva per rispondere alle critiche. Il mio obiettivo è segnare per la squadra e per il mio paese, sono concentrato sulla Nazionale e sui mondiali".