A Manaus i Leoni Indomabili hanno dovuto inginocchiarsi davanti ai croati. Vero che mancava il capobranco, Eto'o (al suo posto Aboubakar) ma gli uomini di Finke non ruggiscono. Kovac decide di lasciare a riposo Kovacic, che di felino non ha nulla ma che se c'è bisogno di graffiare e far male agli avversari (vedi quei pochi ma buoni assist che ha fatto nell'Inter) è sempre presente all'appello; al suo posto c'è Sammir. Dopo quindici minuti equilibrati, in cui il predatore studia la preda, è stata la Croazia a prendere in mano le redini del gioco, a dominare e a domare: rete di Olic che sblocca la partita, l'attaccante del Wolfsburg anticipa M'Bia e batte il portiere. Ci si mette poi il ribelle del branco, Song in questo caso, a far declinare la situazione con una follia: pugno sulla schiena ad un Mandzukic tranquillo in corsa. Rosso diretto e Leoni in 10 a cinque minuti dalla fine del primo tempo.
Se il primo tempo non aveva evidenziato in maniera così marcata l'inferiorità (e non solo numerica) del Camerun - anche perché sono stati quarantacinque minuti mediocri, senza occasioni significanti – agrappato alle ripartenze di M'Bia, a volte un po' disordinato ma soprattutto astratto, di poca sostanza, il secondo tempo porta alla luce questo ed altro. Appena toccato il campo nella ripresa, arriva il raddoppio delle Fiamme ('Vatreni' in croato) firmato Ivan Perisic. Poco dopo si scatena Mario Mandzukic (esordio al Mondiale per lui, nella prima contro il Brasile era squalificato): lasciato solo dalla difesa in area, stacca di testa siglando il 3-0.
Il tempo di riposarsi una decina di minuti ed eccolo che riparte all'attacco puntando l'area avversaria come una iena e questa volta si trova al posto giusto nel momento giusto ed insacca su ribattuta del portiere, 4-0. A venti minuti dalla fine spazio per Kovacic e la Croazia si distende e si rilassa, vive di tocchi morbidi e puramente tecnici, di geometrie. Il Camerun, che prima era una flebile stella nella Savana, viene completamente oscurato dalla luce della Croazia e non fa nulla per reagire ma di tutto per non subire almeno la manita (che quasi scappa se Rakitic avesse infilato quella palla in rete all'87°...). I Leoni si ritirano e scende la notte sulla Savana e su Manaus, i felini croati sono gli unici ad aver mostrato gli artrigli.