Il Messico è arrivato a questi Mondiali per un pelo, ma contro il Brasile si è guadagnato tutto il diritto ad esserci. Con una partita di carattere e ben giocata tatticamente hanno rovinato la serata a Fortaleza, Scolari, Neymar e un po’ tutto il Brasile. Non era previsto, in Brasile ci si aspetta che Neymar e compagni vincano tutte le partite e possibilmente senza troppi problemi.
Oggi il problema si chiamava Ochoa, ma non solo. Il portiere ha respinto tutto, compreso un colpo di testa angolatissimo di Neymar nel primo tempo, la miglior parata del torneo finora.
Dopo questo volo su Neymar Ochoa diventava il protagonista e respingeva qualche minuto dopo una conclusione da due passi di Luiz Gustavo su splendido assist di petto di Thiago Silva.
Ma tutto il Messico ha giocato con ordine, parola che di solito non rientra nel loro vocabolario, ed è andato vicino al gol con alcuni tiri da fuori di Herrera, Vazquez e un’occasione a tempo scaduto di Jimenez.
Ochoa ha 28 anni e ha giocato nelle ultime tre stagione in Francia con l’Ajaccio: il suo contratto non è stato rinnovato e scade il 30 giugno. Ma dopo la prestazione di stasera il suo procuratore riceverà sicuramente qualche telefonata, magari dal campionato italiano. Sono tantissimi i giocatori che nelle ultime edizioni dei Mondiali si sono guadagnati grandi contratti, in porta e fuori. Ochoa è il primo nome a finire sulla lista delle squadre in cerca di gente che sappia reggere la pressione.
Ma come mai l'Ajaccio non rinnova un portiere di 28 anni che gioca così bene? Evidentemente nonsarà sempre a questo livello. Quest'anno ha incassato 71 reti in 37 partite di Ligue 1, e solo in due occasioni ha terminato senza subire gol. Possono essere vari i motivi per cui una società e un giocatore decidono di rinnovare, ma se Ochoa continua così, e anche col Camerun si era fatto notare, il Mondiale gli potrebbe regalare una squadra, anche migliore dell'Ajaccio, che per la cronaca è retrocesso chiudendo ultimo il campionato.
Ochoa per i prossimi giorni sarà l'eroe del Messico e sa di aver fatto esattamente quello di cui aveva bisogno. La pressione di doversi guadagnare un contratto lo ha portato a giocare alla grande la partita più importante della sua vita.